Il nuovo "ristorante" di Ferran Adrià avrà a che fare con il Cirque du Soleil, aprirà molto probabilmente a fine maggio a Ibiza e, nonostante i fratelli Adrià per il momento preferiscano parlarne il meno possibile, negli ambienti legati al food iniziano a circolare i primi rumors.
Tempo fa Albert ha svelato che il locale sarà aperto per sei mesi all'anno, sarà un parco di divertimenti per gli adulti che ha poco a che vedere con quello che comunemente si associa alla parola ristorante. Sarà un progetto multidisciplinare che coinvolge anche il Casino di Ibizia e il Cirque du Soleil, la compagnia internazionale di artisti che fa spettacoli mirabolanti mettendo insieme acrobazie, mimo, giocoleria e teatro.
L'obiettivo dei fratelli Adrià è guidare gli ospiti in situazioni indimenticabili, non solo vivranno un'incredibile esperienza culinaria, ma parteciperanno a un'avventura culturale e artistica fuori dal comune. Proprio in questi giorni lo stesso Ferran è stato ospite di una trasmissione tv spagnola e ha raccontato che si tratterà di un mix perfetto che comprende una galleria d'arte, circo, spettacoli, feste, musica dal vivo e un ristorante di altissima qualità. Un'attrazione che piacerà a milioni di persone, assicura.
L'attesa e le aspettative sono alte: Ferran Adrià è uno dei veri pionieri della cucina mondiale. Oltre una decina di anni fa, al suo ElBulli di Roses (sulla costa catalana a 150 km da Barcellona), ha iniziato a servire piatti straordinari, dove gli alimenti erano stati per la prima volta trasformati in schiume.
E' stato tra i primi a fare test ed esperimenti scientifici, per tirare fuori dagli ingredienti potenzialità inimmaginabili. E durante questa esperienza ha inventato qualcosa come oltre 1.800 ricette.
Nel 2011 ha chiuso elBulli; molti hanno parlato di liti in famiglia, ma lo chef ha negato, sostenendo che aveva bisogno di una pausa di riflessione, perché aveva paura di ripetersi. E ha scelto di investire sulla ricerca: ha viaggiato e studiato e negli spazi dove prima c'erano per lo più gli approvvigionamenti per il ristorante sono spuntate lavagne, diagrammi e computer per fare calcoli ed esperimenti sofisticatissimi.
L'espressione preferita di Ferran, quando è iniziato questo periodo di studio, fu "Chiudiamo ElBulli per 'aprire' ElBulli e ci ciberemo di conoscenza!". L'obiettivo era rendere la sua Fondazione un luogo di alta cultura gastronomica, senza scopo di lucro. In effetti in questi anni il lavoro di studio è andato avanti, ma ancora non è chiaro quale sia il punto di arrivo.
Lo chef ha detto che il suo gruppo di lavoro, il cosiddetto ElBulli DNA, legato a ElBulli Lab, è diviso in due: uno si occupa di conoscenza, lavorando tra l'altro al progetto BulliPedia, che dovrebbe essere un'imponente enciclopedia multimediale del cibo, e l'altro si concentra sulla creatività.
Tutto questo non va confuso, leggiamo sul New York Times con 6W Food, che potrebbe essere un incrocio tra un museo dove si incontrano scienza, arte e innovazione culinaria.
Poi ci sono altri progetti in ballo, tra cui la creazione del motore di ricerca SeaUrching, la codificazione di un linguaggio per strumentazioni legate alla cucina e l'apertura del museo elBulli che però è ancora in stallo per alcune controversie con gli ambientalisti, visto che il museo richiede l'ampliamento della struttura già esistenze nel parco naturale di Cala Montjoi.
In tutto questo si inserisce anche il progetto che lo chef dovrebbe lanciare nei prossimi mesi in collaborazione con il Cirque du Soleil, lui stesso l'ha definito un ristorante che non è un ristorante.
Probabilmente l'unica cosa da fare è attendere che il progetto diventi qualcosa di concreto: solo allora sarà forse possibile comprendere di cosa si tratta.
Barbara Roncarolo
16 gennaio 2015