In Gran Bretagna dilaga la moda del Prosecco e i pub spillano il vino come fosse birra. Scatenando una bufera internazionale
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Una pinta di Prosecco al posto della classica birra? È la nuova tendenza conviviale, e decisamente pop, che ha contagiato da qualche settimana i pub britannici, scatenando le ire dei Consorzi di tutela italiani. Perché si tratta di una vera frode: secondo il disciplinare le famose bollicine possono essere vendute con il nome Prosecco soltanto in bottiglia, mentre per commercializzarle sfuse bisogna chiamarle Glera, come il vitigno di origine.
A innescare la bufera è stata la foto di Marcus Hilton, il titolare di un pub di Wakefiels non lontano da Leeds, mentre spillava la sua prima pinta di vino. Subito imitato da altri colleghi, Hilton ha lanciato la nuova moda, che di tweet in tweet si è propagata attraverso l'hashtag #proseccoontap. In poco tempo il fenomeno del Prosecco alla spina ha raggiunto dimensioni tali da spingere il Daily Mail ad annunciare sul sito la possibilità di gustare le bollicine italiane “on tap” in tutti i pub d'Oltremanica: "La popolarità del Prosecco è cresciuta così in fretta che i pub hanno iniziato a servirlo alla spina. Decine di locali in tutta la Gran Bretagna hanno installato le attrezzature necessarie per servire le bollicine italiane a circa 4 sterline al bicchiere".
La notizia ha presto raggiunto Valdobbiadene, culla del Prosecco Docg, dove si è scatenata la bufera. I consorzi di tutela hanno subito allertato il Daily Mail, che ha cancellato la notizia dal sito e sull’edizione cartacea ha chiarito la situazione ai lettori. In Italia sono seguite interrogazioni parlamentari al governo, presto rilanciate alla Commissione Ue e ora, accanto ai consorzi, si preparano a scendere in campo anche il ministero dell’Agricoltura e l’Ispettorato per la repressione delle frodi. Mentre i pub di sua Maestà non sembrano voler rinunciare a spillare il nostro vino.
Lo scontro in atto è in realtà la testimonianza dello straordinario successo del Prosecco nel mondo e in particolare in Gran Bretagna, che è diventata il primo mercato al mondo per le famose bollicine italiane, superando la Germania con una crescita del 61,1% delle vendite nei primi 9 mesi del 2014. Da questa prospettiva Albione ci appare un po’ meno perfida…