Sono finiti i tempi in cui tutto ciò che finiva sulla tavola del Vescovo di Roma doveva necessariamente passare il vaglio dello scalco, il cameriere segreto addetto alla mensa del Papa. Oggi tutto viene prodotto nei 25 ettari della Fattoria delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, da secoli la residenza estiva dei pontefici. Latte, uova, carne, frutta, vino, olio, e persino il cappone e il pollo cucinati per il pranzo di Natale di Papa Francesco sono arrivati da qui.
Costruita tra il 1929 e il 1934 da Pio XI, l’azienda agricola comprende stalle, pollai, orti, frutteti, agrumeti, un oliveto, una vigna e persino le arnie per la produzione del miele. Da quest’anno quest'operosa fattoria che rifornisce la dispensa del pontefice sarà aperta al pubblico. La scorsa estate infatti, Papa Francesco ha voluto aprire al pubblico i giardini di Castel Gandolfo. Le visite guidate sono state accolte con un tale entusiasmo da spingere il Vaticano a includere, da quest’anno, anche la fattoria nel percorso di visita. Attualmente la vendita dei prodotti della fattoria è riservata esclusivamente ai dipendenti ed ex dipendenti delle Ville e alle loro famiglie, mentre una parte finisce all’Annona, il supermercato all’interno della Città del Vaticano. Ma non è escluso che presto anche i turisti potranno assaggiare i prodotti dell’azienda e addirittura acquistarli.
Anche se non è un’azienda agricola biologica certificata, nella fattoria pontificia tutto viene coltivato e allevato con tecniche rimaste pressocchè immutate da un secolo. Le 25 mucche frisone per la produzione di latte, yogurt e formaggi freschi si cibano esclusivamente del fieno proveniente dalla fattoria, mentre le 300 galline (che producono in media 200 uova al giorno) sono allevate a terra e vengono nutrite con un mangime biologico cui si aggiungono gli scarti delle ostie fatte in casa dalle suore benedettine. Poi ci sono 60 polli da carne, conigli, capponi, qualche tacchino e persino due struzzi, tutti liberi di razzolare all’aria aperta. Off limits l’utilizzo di fertilizzanti chimici per l’orto e il frutteto, dove hanno trovato dimora anche i semi regalati al Papa dal presidente americano Barack Obama, di cui sono stati già raccolti i primi frutti. E lo stesso vale per i 1550 ulivi che compongono l’oliveto, da cui si ricavano circa 1700 litri d’olio all’anno e la vigna, che regala un ottimo Trebbiano e Malvasia. Non resta che assaggiarli.
Silvia Tatozzi
8 gennaio 2015