Il fair play non abita più qui: a Londra, all'inaugurazione del nuovo ristorante di Gordon Ramsay, oltre due terzi dei posti prenotati sono rimasti vuoti. Opera di un concorrente invidioso?
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E' lo chef più mediatico del mondo: non c'è giorno in cui stampa, web e tv non parlino di Gordon Ramsay. L'ultimo capitolo della saga imprenditorialgastronomica del celebrity chef si presenta come un piccolo noir in salsa piccante: alla grande festa per l'inaugurazione del suo ultimo locale londinese nell'elegantissima Mayfair, l'Heddon Street Kitchen, si sono presentati solo una quarantina di clienti, mentre gli altri cento posti, tutti prenotati, sono rimasti vuoti. Un duro colpo per Gordon Ramsay e la sua brigata.
Ma cosa è accaduto? Chi può aver risposto in modo così subdolo alla brutalità sempre esibita di Gordon Ramsay? L'accusa lanciata dal re Mida della ristorazione è che la serata sia stata sabotata per invidia da uno chef rivale. In effetti Ramsay oggi è alla testa di un vero impero: 24 locali, di cui 12 solo a Londra, per un giro d'affari milionario scandito da aperture e chiusure che si rincorrono a un ritmo sempre più serrato. Tra i principali sospettati della beffa a Ramsay sui tabloid inglesi ricorrono soprattutto i nomi di Marco Pierre White, suo mentore ai fornelli con cui i rapporti si sono chiusi in modo burrascoso, e quello del giovane delfino Jason Atherton, con cui ha avuto dissidi finanziari.
Non mancano altre interpretazioni del fattaccio. C'è chi sostiene che a prenotare i cento coperti sia stato l'ennesimo concorrente silurato di MasterChef o uno dei tanti ristoratori falliti nonostante l'illusorio salvataggio mediatico a Hell's Kitchen. I più maligni propendono invece per una strategica trovata pubblicitaria della star. Gordon Ramsay smentisce categoricamente, of course. Ma se avete in programma un weekend a Londra e volete scoprire se l'Heddon Street Kitchen merita davvero la cifra che troverete in fondo al conto, meglio prenotare e poi riconfermare la prenotazione.