L'allerta a proposito del rincaro del caffè era stato lanciato a febbraio, quando le condizioni meteo in Brasile volgevano al bello. "Il timore che in Brasile si verifichi una prolungata siccità" dicevano le agenzie che si occupano di economia "ha fatto guadagnare ai future scambiati a New York il 15% in una settimana". E poi ancora: "Sul mercato del caffè arabica, la varietà di coloniale maggiormente diffusa e pregiata, si sta registrando il rincaro più violento degli ultimi cinque anni".
Ora, come spiega "Il Sole 24 Ore", le previsioni più fosche si sono avverate. Il clima brasiliano, straordinariamente secco, ha portato a un calo netto della produzione complessiva di caffè (arabica e altre varietà) e si prevede che, dai 54 milioni di sacchi da 60 chili dello scorso anno, il Paese sudamericano ne possa mettere sul mercato circa 44 milioni, di cui 32 milioni di arabica.
Ma i più pessimisti pensano che si possa scendere anche di più, e questo fa tremare gli operatori poiché il Brasile fornisce circa un terzo della pregiata varietà consumata nel mondo. Il risultato più evidente è che il prezzo attuale dell'arabica è aumentato del 70% rispetto a quello dell'inizio dell'anno.
Questo andamento deve fare inoltre i conti anche con una mutazione nei consumi di caffè in Brasile, dove, negli ultimi anni, si è registrata una brusca impennata dell'utilizzo di arabica, fino a poco tempo fa riservata alle esportazioni. Un fenomeno che finisce fatalmente per incidere in maniera strutturale sul prezzo poiché riduce ulteriormente l'offerta rispetto alla domanda.
Il quadro della situazione è anche aggravato dal fatto che, tra gli altri Paesi produttori, solo la Colombia sembra non risentire dei problemi climatici, tanto che la produzione nazionale, nell'ultimo anno è in controtendenza rispetto al resto dei produttori sudamericani e centroamericani: ciò perché le coltivazioni colombiane sono state risparmiate da una malattia che ha colpito quella dei competitori.
Ora, terminata, la siccità, in Brasile si temono gli effetti delle piogge causate dal Niño. E, i consumatori, in tutto il mondo attendono di capire quanto tutto questo inciderà sul costo dell'espresso al bar o della tazzina preparata in casa.
Alessandro Gnocchi
11 agosto 2014