L'albero del pane sfamerà il mondo? La risposta è sì. Questo alimento che per secoli ha rappresentato la base dell' alimentazione degli abitanti delle Hawaii e Polinesia può contribuire a sfamare, in modo sostenibile, l'80% della popolazione mondiale che soffre di fame e vive in regioni tropicali.
Diane Ragone, ricercatrice botanica del National Tropical Botanical Garden delle Hawaii e fondatrice del Bread Institute sostiene che coltivazioni ricche di carboidrati come il riso, il mais, la soia, l'orzo che sono annuali e richiedono di essere piantate ogni anno, possano essere sostituite dall'albero del pane, molto facile da coltivare con raccolti decennali ricchi di frutti. La coltivazione di nuovi alberi rappresenta la creazione di nuovi polmoni verdi per il nostro pianeta.
Le organizzazioni Global Breadfruit e Breadfruit Institute sostengono un grande progetto per la coltivazione di questa pianta perché ogni volta che un albero viene piantato si garantisce una nuova possibilità di procurarsi il cibo. L'albero del pane, chiamato anche Ulu, fu portato nel 1972 in Giamaica da William Bligh, il famoso comandante del Bounty, come cibo nutriente ed economico per gli schiavi. Oggi è diffuso in circa novanta paesi.
Il suo nome deriva dal gusto del frutto cotto e abbrustolito che ricorda quello del pane o delle patate. Infatti il frutto è ricco di fecola. Ma oltre ai carboidrati contiene quantità di fibre, calcio, rame, ferro, magnesio, potassio, vitamina B1 e B3. La pianta ha un'altezza che supera i 15 metri; il frutto ha una forma tonda o leggermente allungata, con un diametro di circa 10 cm e la scorza è di colore verde chiaro con polpa bianca.
E' un dono della terra e per merito dell'organizzazione Breadfruit le piante dell'albero del pane verranno destinate alle aree più povere del mondo come Haiti, dove i nuovi alberi stanno sfamando 1000 bambini al giorno. In Polinesia la tradizione prevede che alla nascita di un bambino sia piantato un albero del pane perché questo gli garantirà cibo durante la sua vita.
Susanna Meregalli
25 luglio 2014