Expo 2015 avrà un solo padiglione nel cuore della città, alla Triennale: Arts & Foods, visitabile dal 10 aprile al 1 novembre 2015.
Un'analisi cronologica, una sorta di viaggio dove artisti, filmmakers, grafici, musicisti, fotografi, architetti e designers affrontano la complessa relazione tra arte e cibo, dalla prima edizione dell’Esposizione Universale di Londra ad oggi. All'interno del padiglione si concentreranno 1000 capolavori provenienti da tutto il mondo: dalla pittura al design, dalla fotografia a tutte le arti visive.
Il pensiero della mostra, spiega Germano Celant (curatore del progetto insieme allo studio di Italo Rota), parte dal ricreare gli ambienti specifici dove le opere d'arte sono parte integrante del contesto: percorsi tematici come quello del viaggio in aereo o in nave oppure ambientazioni familiari come ad esempio una sala da pranzo borghese dell'800, un vagone ristorante, una sala da pranzo futurista, un caffè della Belle Époque, un autogrill o una mensa dei primi Novecento.
"Un linguaggio artistico diverso", spiega il presidente della Triennale Claudio de Albertis "che solo la Triennale, unica istituzione in Italia che opera con le arti visive e applicate in modo multidisciplinare, può realizzare".
Cifre di tutto rispetto per il padiglione Arts & Foods: 7000 metri quadrati, un ristorante sulla terrazza, oltre 800 pezzi d’arte, 5,3 milioni di euro stanziati (2,5 di produzione e 2,8 per la gestione), 750 mila euro come compenso a Germano Celant.
Germano Celant, italiano classe 1940, storico dell'arte, è conosciuto a livello internazionale per la sua definizione del 1967 di "arte povera", usata per designare un gruppo di artisti italiani. Ha collaborato con: Museo Guggenheim di New York (1977), il Centre Pompidou di Parigi (1977), il Palazzo Grassi a Venezia (1989), solo per citarne alcuni. Nel 1997 è stato direttore della 47esima Biennale di Venezia.
Arts & Foods si somma a "Cucina e Ultracorpi", un'altra iniziativa di Celant realizzata in collaborazione con il direttore del Triennale Design Museum Silvana Annichiarico, dove gli ultracorpi sono gli utensili-macchinari che progressivamente sostituiscono l'uomo nella cucina.
Diego Stadiotti
22 luglio 2014