Il semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea, che si è aperto ieri con il discorso del Presidente del consiglio Matteo Renzi all'europarlamento di Strasburgo, sta suscitando attese anche in campi non strettamente politici. Perciò è intervenuto in proposito anche il nuovo presidente di Slow Food Italia Gaetano Pascale, eletto lo scorso maggio.
"Questo semestre" dice Pascale "è sicuramente un’occasione unica per il nostro Paese, in cui segnare il passo su importanti temi, in primis la normativa sulle sementi e gli Ogm, ma anche il benessere animale e il diritto al cibo. Per questo porgiamo i nostri migliori auguri al presidente Renzi e alla sua squadra".
Per quanto riguarda gli Ogm, Slow Food auspica dunque che l'Europa si muova sulla scia di quanto il governo italiano ha fatto con il decreto sulla "coltivazione di varietà di mais geneticamente modificato MON 810" del 24 giugno scorso, un provvedimento che prevede multe salatissime e reclusione fino ai tre anni, oltre all’obbligo per i produttori di rimuovere a proprie spese e con i propri mezzi gli Ogm.
Nel suo discorso, il Presidente del consiglio italiano ha evidenziato la necessità di puntare sulla crescita sciogliendo i lacci burocratici che frenano iniziative e imprese e, a questo proposito, Pascale si dice speranzoso che "l’Italia lascerà la sua impronta nel futuro dell’Europa, portando avanti rilevanti riforme nei campi dell’economia, della politica agricola, energetica e dell’immigrazione".
Nelle parole del presidente di Slow Food si trova una particolare attenzione alla "nascita di una Politica Alimentare Comune, che guardi al sistema alimentare con un approccio olistico" che tenga presente che un corpo sociale è sempre più grande delle sue singole parti sommate. In questa chiave si situa il forte richiamo alla necessità di promuovere "la tutela della biodiversità e un maggiore sostegno al ruolo dei produttori locali e dei consumatori", oltre al preciso riferimento agli sprechi alimentari.
In quest'ultimo caso, infatti, i numeri sono impietosi ed evidenziano la necessità di un'inversione di tendenza; un convegno organizzato dalla Fao a Roma nell'ottobre scorso ha rivelato che, nella sola Italia, il settore agroalimentare spreca oltre 2 milioni di tonnellate di cibo l'anno e che nel canale distributivo se perdono oltre 270.000 tonnellate, mentre lo spreco domestico costa agli italiani costa 8,7 miliardi di ero l'anno.
"Renzi" dice infine Pascale "ha auspicato che si ritrovi l'anima dell’Europa, e noi di Slow Food siamo pronti a lavorare duramente ogni giorno perché questo avvenga".
Alessandro Gnocchi
3 luglio 2014