Il
salame ungherese è originario dell’Ungheria, dove nell’Ottocento iniziò la produzione di questa specialità. Leggermente diverso dal salume d’Oltralpe, il
salame ungherese prodotto in Italia è un insaccato di carni di suino, con il 30% circa di grasso, che vengono macinate finissime e insaporite con una miscela dove prevale la spezia ungherese per eccellenza: la paprica dolce.
L’impasto viene insaccato in budelli naturali o artificiali e sottoposto ad affumicatura che, per i prodotti più pregiati, è fatta ancora con il metodo naturale, con legni di montagna. Dopo una stagionatura di 3 mesi (per le pezzature di 4 kg) ne nascono salami di
forma cilindrica, con un diametro di circa 10 cm, ricoperti di una sottile muffa biancastra.
Al taglio, le
fette del salame sono caratterizzate dal colore rosso acceso punteggiato di bianco, con grana finissima e consistenza compatta. Il gusto è morbido e dolce, delicatamente affumicato e definito dalle note della paprica. Una caratteristica inconfondibile, che fa distinguere l’”Ungherese” dal “Milano”, con il quale viene a volte confuso. Il
salame ungherese va gustato a fette sottili, accompagnato con pane bianco o nero e accostato a birre strutturate, oppure a vini rossi vivaci e mossi.