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Funghi d'Appennino, sulle tracce di porcini & Co.

Luoghi e PersonaggiLuoghiFunghi d'Appennino, sulle tracce di porcini & Co.

Le prime brume al nord, gli ultimi caldi al sud: ad ottobre è il momento di finferli, trombette, chiodini e altre prelibatezze. E i borghi montani di tutta la Penisola li festeggiano

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funghi d'Appennino

Gli oltre 10 milioni di ettari di bosco che coprono un terzo della nostra Penisola, riporta Coldiretti, sono in grado di regalare circa 30 mila tonnellate di funghi tra porcini, finferli, trombette, chiodini e altre prelibatezze. Per crescere rigogliosi, hanno bisogno di terreni umidi, senza piogge torrenziali, e una buona dose di sole, con temperature di 18-20 gradi, dicono gli esperti.

Per apprezzarli e festeggiarli in tutta la loro bontà nel loro momento clou, in autunno, una miriade di sagre è organizzata nei borghi di tutto l’Appennino. Come quella ormai consolidata di Borgotaro, popoloso centro nel territorio parmense, dove cresce il pregiato porcino, l’unico Igp, nelle sue quattro specie: estivo (dolce e aromatico), moro (delicato), nero (il più profumato) e Ceppatello buono (tardivo).

53460Tutto il crinale tosco emiliano è famoso per la qualità dei suoi porcini. Tra i territori di Grosseto e Siena, il Monte Amiata, un immenso cono verde ricoperto di faggi e castagni, è un altro luogo d’elezione per l’oggetto del desiderio della maggior parte degli italiani. L’occasione per assaggiarlo sono la Sagra Stocco con cardoncelli del Fungo Amiatino che si tiene a Bagnolo di Santa Fiora (GR), dove si gustano la zuppa di funghi secondo un’antica ricetta e altri piatti tipici, e vengono organizzate passeggiate guidate nei boschi; oppure la sagra del Fungo e della Castagna che si svolge nel borgo medievale di Vivo d’Orcia (SI).

Anche il Montefeltro, nell’entroterra marchigiano, è un "terreno di caccia" per i fungaroli: mazze di tamburo e porcini si alternano a russole, gallinacci e un curioso fungo nero: la trombetta da morto. Si possono acquistare o assaggiare a Piandimeleto (PU), in località San Sisto, insieme a formaggi e prodotti della norcineria locale. Poi si può decidere di visitare le splendide rocche disseminate nei dintorni, in primis quella di San Leo, o di andare alla scoperta del parco naturale del Sasso Simone e Simoncello, uno dei più grandi boschi di cerri d’Europa.

È invece un bosco di pini larici plurisecolari, detti "giganti della Sila", quello che si trova a una manciata di chilometri da Camigliatello Silano (CS), base perfetta per passeggiate micologiche: già alla periferia del paese iniziano itinerari per scovare porcini, sanguinelli, ma anche ovoli e gallinacci. Tutti festeggiati da oltre 40 anni con una Sagra del fungo tra le più importanti d’Italia.

di Paola Mancuso, ricette di Claudia Compagni, foto di Alkèmia, stylist Stefania Aledi

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