Le macchinette per la distribuzione di caffè, bevande e snack escono da luoghi classici come aziende e uffici per andare alla conquista di stazioni, aeroporti, supermercati e piazze, tanto nelle grandi città quanto in provincia. Il settore del vending, che in Italia occupa oltre mille aziende per un totale di trentamila addetti e un fatturato oltre i 2,5 miliardi di euro, sta reagendo con inventiva commerciale, innovazione tecnologica e aumento della qualità al doppio colpo dovuto alla crisi. Oltre al fisiologico calo dei consumi subito dal mercato in generale, spiega Lucio Pinetti, presidente di Confida (l’Associazione nazionale distribuzione automatica aderente a Confcommercio), questo settore ha dovuto affrontare anche la diminuzione dell’occupazione nelle aziende, poiché la riduzione del personale ha portato a un conseguente diminuzione delle persone in pausa caffè.
Da qui, la necessità di trovare altri luoghi per i punti vendita e di offrire una qualità dei prodotti che giustifichi l’affezione dei clienti. Per esempio, il caffè (che riguarda 4 miliardi di consumazioni annue sui complessivi 6 miliardi), è notevolmente migliorato. “Quello che oggi prendiamo al bar automatico” dice Pinetti “è una bevanda calda di alta qualità, in grani o in capsule, proveniente dalle migliori aziende dell’espresso made in Italy”. Ma lo stesso vale per gli altri prodotti, sui quali le aziende stanno lavorando in stretta collaborazione con istituti di ricerca universitari del settore alimentare. Durante la manifestazione “Venditalia”, che si apre dopodomani alla Fiera di Milano, verranno presentate le novità più avanzate come i distributori in grado di erogare piatti pasta con il sugo a scelta del cliente, quelli capaci di accettare le banconote sgualcite o quelli che prendono l’acqua direttamente dalla rete idrica garantendone la costante potabilità.
Il settore, che vede installate in Italia 2,5 milioni di macchine automatiche è dunque in espansione e si sposta anche in zone insolite come la provincia, dove anche piccole imprese tentano di inserirsi in un segmento commerciale alternativo a quelli classici messi a dura prova dalla crisi. Tutto questo apre un nuovo orizzonte a un settore importante per la nostra economia, anche tenendo conto che l’Italia detiene la leadership mondiale nella produzione e nelle commercializzazione di vending machine, di cui il 60% e destinato all’export per un fatturato complessivo di circa 400 milioni di euro l’anno. (Fonte: La Repubblica Affari&Finanza)
Alessandro Gnocchi
5 maggio 2014
Photo credit: © Ira Block/National Geographic Society/Corbis