È tutt’altro che in crisi il settore del vino in Italia. Lo testimoniano il successo di eventi come l’ormai classico “Vinitaly” di Verona, attorno al quale nascono tante altre iniziative, come “ViniVeri” e “ViniNatur”, dedicate a settori specifici ma in costante crescita.
Ma lo dice anche l’interesse attorno a eventi culturali come la mostra "Il vino nell’Antico Egitto" (foto). Il passato nel bicchiere”, in programma ad Alba fino al 19 maggio nella chiesa di San Domenico. Ma è sul piano economico che questo fenomeno diventa interessante.
Lo conferma un rapporto di Mediobanca pubblicato da “Il Sole 24 Ore”, che fotografa un business in piena salute con aziende che mettono a segno performance invidiabili per molti altri settori. Secondo lo studio di Mediobanca, le vendite del 2013 sono superiori del 24% rispetto a quelle del 2008, anno di inizio della recessione.
Questo ha portato anche all’incremento dell’1,5% degli investimenti pubblicitari: dato in assoluta controtendenza. Sono soprattutto le vendite all’estero a volare: se il fatturato in Italia è aumentato dell’1,8%, quello delle vendite oltre frontiera è cresciuto addirittura del 7,7%. Gli spumanti, in particolare, hanno fatto un balzo in avanti del 10%. Al vertice delle aziende top seller consolidano la loro posizione le Cantine Riunite-Giv (534 milioni di fatturato, con un incremento del 4,2%), Caviro (327 milioni, con un incremento del 15,2%) e la divisione vini della Campari (228 milioni con un incremento del 15,8%). Il record della crescita nel 2013 spetta alla veneta Contri Spumanti con il 31,3%.
Il vino è ormai divenuto un tale business che, da gennaio 2001, l’indice di borsa del settore è cresciuto del 225%, ben di più del 62% dei listini mondiali. (Fonte: Il Sole 24 Ore)
Alessandro Gnocchi
4 aprile 2014