Nato nel 1975 a Vico Equense, all'inizio della costiera sorrentina, tra i monti Lattari e il golfo di Napoli, Antonino Cannavacciuolo ha i sapori mediterranei nel sangue. Svegliato sin da bambino, all'alba della domenica, dal profumo del ragù, ha conseguito l'Attestato di Cucina presso la locale Scuola Alberghiera nel 1994.
In qualità di chef ha lavorato per numerosi e pluristellati ristoranti francesi come l'Auberge dell'Ile di Illerausen e il Buerehiesel di Strasburgo, oltre che nel ristorante del Grand Hotel Quisisana di Capri, quando la cucina era tenuta da Gualtiero Marchesi.
Tra i fornelli il suo codice è fatto di pomodori del Vesuvio e ostriche, pesce di mare e pasta di Gragnano, il suo mondo, che Cannavacciuolo ha portato con sé anche al nord, al Ristorante Hotel Villa Crespi ad Orta San Giulio (Novara), dove lavora dal 1999 come Chef patron, insieme alla moglie Cinzia Primatesta. I suoi piatti nascono dall'incontro tra i ricordi di un'infanzia vissuta al sole campano e la scoperta della grande tradizione gastronomica piemontese.
Da allora ha ricevuto due stelle Michelin, la prima nel 2003, la seconda nel 2006.
Nell'ottobre 2013 ha firmato il libro In cucina comando io, edito con Mondadori Electa. Una mappa dei percorsi che hanno portato un bambino svegliato all’alba della domenica dal profumo del ragù a un grande chef, amato dalla critica e rispettato dai colleghi.