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Caffè Mafiozzo e amaro Il Padrino: stop alla mafia nel piatto

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Ha un presidente d’eccezione come Giancarlo Caselli il Comitato Scientifico del neonato “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”, creato dalla Coldiretti.
L’obiettivo è quello di istituire una rete di controlli per combattere i crimini legati al mondo del food italiano, anche al di là dei nostri confini. Perché le grandi organizzazioni criminali hanno esteso i loro tentacoli nel mondo agroalimentare anche all’estero, infiltrandosi in particolare in Spagna e Regno Unito, Germania e Romania, dove vengono investiti ingenti capitali nelle attività della ristorazione, dell’agricoltura e della pesca.

Questa penetrazione massiccia continua ad alimentare il luogo comune che associa il nostro paese alla mafia, anche attraverso prodotti con brand “ad alto tasso mafioso”  come il caffè Mafiozzo e la pasta The Sopranos, gli snack Chilli Mafia e l’amaro Il Padrino, la salsa Maffioso e il limoncello Don Corleone.

“Di fronte al luogo comune diffuso all’estero che porta gli stranieri ad assimilare l'Italia alla mafia oltre alla pizza o alla pasta, con la Fondazione ci vogliamo fare carico dell’indignazione del 65%  degli italiani che non sopporta che la criminalità organizzata danneggi l'immagine del nostro paese e che si sente offeso perché ritiene che la gran parte dei cittadini non ha niente a che fare con i criminali, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.

di Enza Dalessandri
21 marzo 2014

Photo Credit: Coldiretti

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