Gli chef italiani scelgono di aprire ristoranti all’estero per diverse ragioni legate a opportunità professionali, economiche e culturali. La cucina italiana è tra le più amate al mondo, e in paesi come Stati Uniti, Regno Unito ed Emirati Arabi c'è una forte richiesta di autenticità e qualità. Questo permette agli chef non solo di guadagnare di più rispetto all’Italia, ma anche di ottenere maggiore visibilità e riconoscimento internazionale, soprattutto in città globali come New York, Londra o Dubai. All’estero si aprono scenari stimolanti che consentono agli chef di crescere professionalmente, contaminando la tradizione italiana con influenze locali e innovative, pur rimanendo fedeli alla valorizzazione della materia prima italiana, come prodotti DOP, pasta artigianale e vini pregiati. L’apertura di un ristorante diventa così non solo un modo per portare avanti la cultura gastronomica del Bel Paese, ma anche una vetrina per l’export di eccellenze italiane.
Le città più gettonate per intraprendere questo percorso sono New York, con il suo pubblico cosmopolita e una scena gastronomica all’avanguardia, e Londra, capitale europea che ha accolto con entusiasmo chef come Gennaro Contaldo e Francesco Mazzei. Dubai è una destinazione sempre più ambita grazie al lusso e alla presenza di una clientela internazionale attenta alla qualità, mentre Parigi rappresenta un punto d’incontro tra l’alta cucina francese e quella italiana. Anche Tokyo è una meta importante, dove l’amore dei giapponesi per i dettagli e la materia prima incontra perfettamente la filosofia italiana. Negli Stati Uniti, Los Angeles spicca per la domanda di cucina mediterranea, fresca e salutare, mentre in Asia città come Shanghai e Hong Kong sono mercati floridi per ristoranti di lusso. In Australia, invece, Melbourne e Sydney offrono opportunità uniche grazie alla forte presenza della comunità italiana e a una cultura gastronomica in continua evoluzione.
Il Ristorante Hotel Cipriani di Rio de Janeiro, guidato dallo chef Nello Cassese, è stato incoronato Miglior Ristorante Italiano nel Mondo nella prestigiosa guida 50 Top Italy 2025, che celebra l’eccellenza della cucina italiana dentro e fuori dai confini nazionali e che ha lanciato la sua classifica proprio in questi giorni. Sul podio, accanto al vincitore, si sono classificati al secondo posto Il Carpaccio a Parigi, con la coppia di chef Alessandra Del Favero e Oliver Piras, e al terzo DaNico di Toronto, diretto dallo chef Daniele Corona. Al quarto posto troviamo Da Vittorio Shanghai, guidato dalla famiglia Cerea, mentre al quinto si posiziona Rezdôra a New York, diretto da Stefano Secchi. Seguono al sesto posto Fiola a Washington DC, dello chef Fabio Trabocchi, e al settimo Torno Subito a Singapore, con Alessio Pirozzi. L’ottava posizione è occupata da Hémicycle a Parigi, con Flavio Lucarini e Aurorella Storari, mentre al nono posto c’è Buona Terra a Singapore, dello chef Denis Lucchi. Chiude la top ten Don Alfonso a Toronto, guidato da Davide Ciavattella. Gli Stati Uniti e la Francia dominano la classifica con ben sette ristoranti ciascuno, seguiti dalla Svizzera con cinque e dal Canada con quattro.
Lo chef Giorgio Diana ha recentemente inaugurato un nuovo ristorante a Il Cairo, si chiama Storia, un progetto che celebra la cucina italiana reinterpretata attraverso il suo stile internazionale e innovativo, proprio di fronte alle piramidi. Questo locale non è solo un tributo alla tradizione culinaria del Bel Paese, ma anche una sintesi delle esperienze maturate dallo chef in giro per il mondo, dalla Germania alla Turchia fino a Taiwan. La scelta di aprire a Il Cairo rappresenta una sfida ambiziosa e allo stesso tempo una grande opportunità: la città, sempre più attenta alla gastronomia internazionale, è un punto d’incontro tra culture e tradizioni che ben si sposa con la filosofia di Diana. L’amore per l’internazionalità, già evidente nel suo progetto Dinner Incredible, lo ha portato a ideare esperienze culinarie uniche, in cui ogni piatto racconta una storia e unisce influenze globali, coinvolgendo 12 chef diversi da tutto il mondo. Le prime tre edizioni si sono svolte a Bangkok e Phuket, in Italia a Taranto e a Riyadh, in Arabia Saudita, anche grazie al supporto di Daniele Chiari, lo chef italiano responsabile del Protocollo Reale della famiglia Al Saud. Il ristorante di Giorgio Diana è un viaggio sensoriale che offre ai clienti un’autentica esperienza di alta cucina, capace di parlare a un pubblico cosmopolita e sofisticato.
Lo chef Mirko Febbrile a settembre ha aperto a Singapore Somma, un locale dove la cucina trae spunto da diverse esperienze dello chef, in Puglia e in giro per il mondo, e offre sapori familiari presentando una nuova prospettiva della cucina italiana moderna, con un tocco di fervore creativo. Somma è una moderna destinazione gastronomica che mira a ridefinire il lusso con due format gastronomici distinti ma armoniosi, un ristorante raffinato e un bar. Il nome del ristorante riflette la convinzione di Febbrile che le nostre scelte collettive possano ridefinire il lusso per i tempi moderni. Il menu è progettato per offrire flessibilità e personalizzazione in base alle preferenze dei commensali, consentendo agli ospiti di modellare la propria esperienza con una selezione di tre specialità alla carta. E in sala un grande dell'accoglienza: Vincenzo Donatiello, per una squadra tutta italiana. Dopo anni a Piazza Duomo, insieme allo chef Enrico Crippa, ha aperto con lui il progetto
Chef giramondo, dalla Germania all'Inghilterra, da Hong Kong alla Malesia e ora ad Abu Dhabi, Pino Lavarra incanta i suoi ospiti con un menu a base di ingredienti tradizionali rivisitati in chiave contemporanea, che ben riflettono la sua passione e creatività. Come nuovo Culinary Director di Qasr Al Sarab Desert Resort by Anantara, la sua passione per la cucina si riflette in ogni piatto e presenta agli ospiti la gastronomia dell’Italia del Sud. I piatti sono spesso arricchiti dai sapori asiatici, frutto della sua esperienza. La sfida principale è quella di reperire la freschezza dei prodotti e trasmettere la cultura della cucina italiana piena di profumi e sapori. Pino Lavarra ha intrapreso questa nuova esperienza all'estero con l’obiettivo di un approfondimento professionale e di immersione in nuove culture culinarie e ambienti lavorativi internazionali. Ogni giorno, lo chef trova ispirazione e opportunità in tutte queste esperienze, convinto che il confronto da vicino con realtà diverse arricchisca non solo le competenze tecniche, ma anche quelle personali.
Camilla Rocca,
dicembre 2024