C’è tempo fino all’8 dicembre (il sabato e la domenica) per fare i migliori acquisti di tartufo alla 94^ edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba anche se la caccia alla profumata perla dei boschi si potrà prolungare fino al 31 gennaio. Unica per storicità, con le sue 94 edizioni, e per tipologia di offerta, con un ricco programma articolato su 9 fine settimana, la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, è un imperdibile momento di festa per le colline di Langhe, Monferrato e Roero.
Tra gli altri elementi che contribuiscono all’unicità della Fiera e del territorio in cui si tiene, anche il vanto di ben tre riconoscimenti UNESCO: nell’anno in cui si celebra il decimo anniversario dell’inserimento tra i patrimoni dell’umanità dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato, vale la pena ricordare il titolo di Creative City per la Gastronomia nel 2017 e il riconoscimento della Cerca e Cavatura del tartufo in Italia arrivato nel 2021 a rinsaldare il legame tra l’UNESCO e queste terre, con la loro cultura enogastronomica che nel Tartufo Bianco d’Alba ha il suo principale alfiere.
Intorno al Tartufo Bianco d’Alba e al territorio in cui questo matura, esiste un’autentica Cultura del Tartufo: chi viene a vivere l’esperienza della Fiera non viene ad Alba solamente per gustare il prezioso Tuber magnatum Pico, ma per immergersi in un mondo affascinante, frutto di pratiche tramandate di generazione in generazione. Ecco perché, nelle nove settimane di Fiera, costante è la collaborazione con il Centro Nazionale Studi Tartufo, che quest’anno porterà all’organizzazione di un ciclo di incontri presso la rinnovata Sala Riolfo, all’interno del Cortile della Maddalena, dedicati ad approfondire la conoscenza del meraviglioso mondo della cerca e cavatura.
Un ricco calendario di eventi culturali e artistici fa da corollario come Impronte di luce, un’ampia antologica dedicata a uno dei più rilevanti protagonisti dell’arte contemporanea visitabile fino al 16 febbraio 2025 e l’esposizione della Madonna della Bocciata di Pietro Cavallini, che dalle Grotte Vaticane viene ospitata presso Palazzo Banca d’Alba fino al 26 marzo 2025. Ma ovviamente il cuore della manifestazione è il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, un’area espositiva che si trova nel Cortile della Maddalena, in piano centro storico. È qui dove si può apprezzare e acquistare il meglio dei tartufi di Langhe, Roero e Monferrato. Prima di effettuare l’acquisto si può far visionare il tartufo agli specialisti di analisi sensoriale che, gratuitamente, mettono a disposizione le loro capacità certificandone il valore organolettico.
Il Tuber magnatum Pico si distingue infatti per la sua forma globosa o talvolta appiattita e irregolare. Il colore esterno varia dal perlaceo al giallo pallido e la gleba –l’interno-, dal colore che varia dal latte al rosaceo, è percorsa da numerose venature bianche. Si conserva in frigorifero avvolto in carta assorbente e chiuso in un contenitore di vetro. Il tartufo appena cavato si può mantenere per una settimana e, prima del consumo, va pulito con una spazzola sotto l’acqua fredda per asportare eventuali grumi di terra. Va subito asciugato e consumato entro una decina di minuti.
Passaggio obbligato per gli amanti del tartufo è il MUDET, il Museo del Tartufo d’Alba, dove si possono conoscere in modo semplice, ma profondo, le caratteristiche del tartufo: il suo ciclo biologico, le piante tartufigene e uno spaccato sul tartufo nella società con spezzoni di film dedicati a questo prodotto.
Riccardo Lagorio,
novembre 2024