Tokyo vanta la palma di città più stellata del mondo secondo la guida Michelin, meta di gourmet per le ricette millenarie e da sempre centro economico del Paese. Prima di tutte le altre città ad aprirsi all'esterno nel periodo Meji, dopo millenni di isolamento culturale e commerciale. Questo afflusso di ospiti, clienti e viaggiatori internazionali comporta che la capitale offra esperienze gastronomiche rivolte a vari gusti. Dalle alghe al riso al vapore e al ramen a base di soia o di miso, si può assaporare una cucina caratteristica, parte dell'identità della città.
Situato al 38° piano del Mandarin Oriental Tokyo offre una vista sulla Tokyo Skytree e sullo skyline circostante. Gli ospiti si accomodano a un bancone in cipresso Hinoki di oltre 350 anni e possono osservare e interagire con i maestri chef mentre ogni piatto viene preparato davanti a loro con ingredienti selezionati da tutto il mondo, provenienti quotidianamente dall'Hokkaido e dal mercato Toyosu di Tokyo. Per chi volesse godere della stessa vista per il tramonto, il consiglio è quello di fare prima un aperitivo al Tapas molecular bar per uno dei migliori cocktail bar della città. E per sentirsi a casa, l'executive chef dell’hotel è Daniele Cason, romano, ormai da diversi anni in Giappone.
Il ristorante si trova all'Otemachi Tower, all'interno dell'hotel Aman Tokyo, a due passi dal palazzo imperiale, che recentemente è stato premiato al settimo posto della prestigiosa classifica The World's 50 Best Hotels. Regno dello chef Mushahi, il locale è noto per la degustazione omakase, la tradizione giapponese di affidare l’ordine allo chef, dandogli piena libertà creativa sul pasto. E Mushahi è un artista della cucina, che ogni giorno crea i propri piatti con una vasta gamma di ingredienti e una vasta conoscenza, selezionando personalmente gli ingredienti dal pesce al riso coltivato nei suoi campi alle pendici del monte Fuji, il tutto accompagnato dal sakè creato dalle risaie di proprietà dello chef.
Dopo aver varcato la porta principale si viene guidati da una guida ninja personale vestita di nero che conduce all’interno del ristorante a tema. Il menu comprende piatti giapponesi dalla zuppa di miso al sushi, piatti stranieri e … piatti ninja, come il pollo fritto karaage nero corvino. Il servizio è rigorosamente offerto da camerieri ninja, che si aggirano silenziosamente tra i tavoli.
È un locale storico in attività dal 1935, fondato dal padre dell’attuale chef, Iosuke Imada, è attualmente inserito da Michelin tra i migliori ristoranti della capitale nipponica. L’esperienza inizia suonando il campanello, venendo accolti dallo chef Imada in persona. Si passa nella sala dei cimeli, con i ricordi ed i riconoscimenti del tempo e quindi viene assegnata la sala, o meglio il piano, dal momento che il ristorante è sviluppato su cinque piani. Gli ospiti si accomodano e inizia la presentazione dello chef che servirà al massimo 3-4 persone e che dividendo il bancone con un altro chef.
È una catena di oltre 250 ristoranti sparsi per tutto il Giappone. Particolarità nel menu è la “cotoletta giapponese” che ricorda molto la tipica cotoletta alla milanese. Con ogni piatto sono dati riso in bianco, zuppa di miso e cavolo cappuccio. Nel menu anche hirekatsu (filetto di maiale, morbido e con poco grasso), rosukatsu (lombata, con carne leggermente più grassa), ebi furai (gamberi fritti). Un’ottimo piatto è l’Hire Rosu Moriawase Gohan, che contiene due pezzi piccoli di Hirekatsu e un pezzo di Rosukatsu. Ci sono anche altri piatti, anche con il formaggio fuso oppure lo shiso (una sorta di basilico giapponese) insieme alla carne.
È un ristorante caratteristico che si trova nel cuore di Asakusa in Nakamise Dori. Il locale serve cucina tradizionale giapponese. C’è un’ampia scelta di rāmen ma non mancano altre pietanze come il riso e i gyoza. Perfetto per una pausa pranzo veloce a due passi da una delle zone più caratteristiche di Tokyo, rimasta integra alla bombardazione della Seconda Guerra Mondiale, e dal tempio Sensoji, uno dei luoghi di culto più antichi e importanti della città, dedicato alla dea Kannon, la divinità buddista della compassione.
Si trova nel quartiere di Shinjuku Est, ed è un locale storico aperto dal 1923. È un ottimo ristorante di tempura di Tokyo. Si può mangiare al bancone osservando lo chef che frigge gli ingredienti, oppure ci si può accomodare “per terra” sul tatami al piano superiore. Ci sono diversi menu dal classico “Tempura Set” o il set “Edomae” che comprende diverse fritture di pesce, gamberi, verdure.
L'esterno del ristorante è simile a un qualsiasi altro ristorante, ma all'interno è un locale veramente caratteristico. Si viene accolti da una barca gigante con intorno un fossato gorgogliante. Si odono occasionali grida di trionfo da parte di un cliente che ha appena preso un pesce, accompagnate dai colpi di tamburo del personale. Infatti all’ingresso nel locale viene fornita una canna da pesca con cui pescare il sushi direttamente dall’acquario. Il pesce appena pescato verrà quindi preparato dallo chef.
Il Ristorante di Luca Fantin, che si trova all’ultimo piano della Ginza Bulgari Tower, regala agli ospiti una vista spettacolare sullo skyline del quartiere di Ginza grazie alle ampie vetrate. Il locale offre un'interpretazione contemporanea della tradizione culinaria italiana in un'atmosfera sofisticata e al contempo informale: un tempio di cucina raffinata che privilegia l'uso di ingredienti locali, di stagione e di qualità, le tecniche più ricercate di cottura e una sofisticata creatività. Questo ristorante, che vanta una stella Michelin, è stato più volte premiato da Asia’s 50 Best Restaurants e World’s 50 Best Restaurants, rendendolo una meta imperdibile per chi ama la cucina di alto livello.
Il ristorante si trova sulla Tokyo Sky Tree, la torre più alta di tutto il Giappone, e prende il nome dai suoi 634 metri di altezza: è situato a metà della torre, a 350 metri. Dalle sue vetrate si gode la vista sullo skyline cittadino, nelle belle giornate anche sul Monte Fuji in lontananza, e di notte su di un paesaggio notturno decorato da mille luci. I menu sono mensili stagionali e composti da portate fisse che sposano la cucina francese con ingredienti freschi giapponesi. Ogni piatto rappresenta una fusione tra la sensibilità gastronomica francese e l'estetica tradizionale giapponese. Gli amanti della carne possono anche optare per un posto al bancone teppanyaki da otto posti.
Camilla Rocca,
novembre 2024