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Budapest, cosa vedere e assaggiare nella capitale ungherese

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Imperiale e in bilico tra memoria e avanguardia. Ecco Budapest, la capitale d’Ungheria dove trascorrere un fine settimana in autunno grazie alle temperature ancora miti e per conoscere una gastronomia stuzzicante e succulenta. I monumenti principali si concentrano lungo il Danubio

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L’arrivo

Così, per avere un’idea di come sia costruita la città, il modo migliore è navigare il grande fiume a bordo di una delle motonavi che ne solcano le acque. Con l’acquisto della Budapest Card ci si garantisce una corsa sulla crociera turistica, oltre all’utilizzo dei mezzi pubblici e l’ingresso gratuito a numerose attrazioni (disponibile anche in aeroporto con pacchetti che vanno da 24 a 120 ore: budapestinfo.hu). All’arrivo in centro vale la pena conoscere il paradiso della birra artigianale, Élesztő (non lascia nessun dubbio la traduzione in italiano: Fermento).

Una vecchia e diroccata fabbrica di vetro è stata trasformata in un enorme pub con cucina, angolo superalcolici e caffetteria. Si possono scegliere le salsicce grigliate con senape in grani, la coscia d’anatra confit e foie gras o un panino con pastrami e funghi (elesztohaz.hu).

L’origine di questo come di altri locali, noti come ruin pub, è l’utilizzo di opifici abbandonati e talvolta decadenti con lo scopo di creare luoghi d’incontro tra persone e dove ascoltare musica spesso restaurando gli immobili mettendoli in sicurezza grazie a materiali di recupero. Una passeggiata di pochi minuti conduce al B&B hotel, che offre una posizione strategica e un’ottima colazione per iniziare a conoscere la città il mattino seguente. Dal suo giardino pensile appena ristrutturato si gode peraltro una bella vista del centro (hotel-bb.com).

Da Pest a Buda

Si può iniziare con la Basilica di Santo Stefano, grandioso edificio in stile tardo barocco, che conserva in una teca dorata la mano destra del primo re magiaro, Stefano I, venuto meno nel 1038. Anche gli sportivi vi fanno laico pellegrinaggio: nella basilica è sepolto il giocatore di calcio più importante d’Ungheria, Ferenc Puskás. Per raggiungere il Palazzo del Parlamento (foto sotto) si attraversano quartieri di palazzi in vetro e cemento e l’ampio spazio verde di piazza Szabadság (della Libertà). 

Alla basilica e al palazzo del parlamento corrispondono, sulle colline di Buda, la Chiesa di Mattia, dalle cupole con tegole invetriate multicolore, e il Palazzo Reale. Chi ama la fotografia non si perde una passeggiata sull’acciottolato del Bastione dei Pescatori, in stile neoromanico, per immortalare buona parte di Pest. Parte del pomeriggio si può trascorrere alle terme di St. Lukács. Le piscine interne sono state costruite dagli Ottomani a metà Cinquecento e sono alimentate da acque a temperatura compresa tra 28 e 42 gradi.

Al ristorante Gléda, elegante e appartato, arrivano raramente i turisti. Uno dei piatti più gustosi è la trippa panata e fritta (foto sotto) ma si può scegliere anche una zuppa di gulasch di cervo e continuare con lo stufato di cervo con polenta e frutti di bosco (gledavendeglo.hu).

Per qualcosa di meno impegnativo e volendo scoprire alcune rarità enologiche ungheresi si può mettere in conto una sosta all’enoteca Kóstolom, dove scegliere tra oltre 200 etichette e un centinaio di liquori accompagnati da taglieri di salumi e formaggi. La squadra di preparati ragazzi invia le bottiglie anche all’estero (kostolomborbar.hu).

Acquisti golosi e sosta nostalgica

La mattina seguente è facile farsi conquistare dagli aromi delle specialità che colorano il mercato centrale, che si raggiunge con una passeggiata di dieci minuti dall’hotel. Questo è il luogo giusto per acquistare salami, spesso affumicati e con generosa dose di paprica, foie gras, caviale. Da provare anche il lángos (foto sotto), pane tradizionale simile alla spianata sarda. 

Un luogo più tranquillo dove effettuare le compere è la bottega di Adam Kovács, Falu (FB falu.delikat, foto sotto), che raccoglie salumi di suino di razza Mangalica, miele, dolci e vini di piccolissimi produttori. Da provare sono quelli di Barnabàs Szegner, economista che ha iniziato a coltivare vigne a Báta, nella rinomata regione di Szeksàrd, a sud del Paese. Se disponibile, non bisogna lasciarsi sfuggire una bottiglia di Vince, un Riesling renano dal naso di ginestra e dal gusto citrino quasi piccante (szegnerwinery.hu). 

La pausa davanti a una cioccolata calda e a una fetta di torta si fa da Gerbeaud. L’elegante pasticceria fondata nel 1858 è uno degli imperdibili luoghi per i gourmand che visitano Budapest. Tappezzerie originali, tavolini in marmo e incarti fin de siècle sono il contesto in cui trovano spazio le migliori praline da mangiare e boeri confezionati con ciliegie raccolte dallo stesso personale della pasticceria nel sud dell’Ungheria e lasciate macerare in cognac per oltre un anno (gerbeaud.hu).

Se poi prevale la nostalgia dei sapori di casa, c’è un’intera via dove provare autentica cucina italiana. L’autore è Gianni Annoni, d’origine varesina, promotore della cultura italiana. In un’elegante via a pochi passi dal Parlamento sotto l’insegna di Pomo d’Oro gli autentici aromi di Parmigiano Reggiano e Bresaola, Mozzarella di bufala e Aceto balsamico di Modena contribuiscono a comporre tortellini in brodo e lasagne verdi, ossobuco alla milanese e delizia al limone di Sorrento. Non si tratta di una copia di un qualsiasi ristorante italiano, ma di un ristorante italiano originale, un’autentica trattoria, una gelateria e una fornitissima enoteca (viaitalia.hu).    

Le ultime tappe e il ritorno

Se rimane tempo, merita la vista Szimpla Kert, il primo ruin bar, nato nel 2001, dallo stile strampalato tra il moderno e il nostalgico. Le biciclette appese al soffitto e la vecchia Trabant trasformata in tavolo da picnic sono senz’altro da scatto fotografico insieme al pantagruelico piatto di gulasch (szimpla.hu). 

Se si vuole trascorrere qualche ora all’interno di interessanti musei il luogo giusto è il grande parco Városliget su cui si affacciano il Museo etnografico (neprajz.hu) e delle Belle Arti (szepmuveszeti.hu). Per distendere la mente è invece utile la passeggiata all’interno dell’Orto botanico, fondato nel 1771, dove sono catalogate oltre 7000 specie di vegetali, suddivise per ambiente e origine (fuveszkert.hu). 

L’arrivo in Italia con le compagnie low cost (e spesso la partenza) avviene a orari non sempre accessibili. Se l’arrivo (o la partenza) è l’aeroporto Caravaggio di Bergamo, la prenotazione di un hotel per la notte diventa indispensabile. Un’ottima soluzione è l’hotel NH Bergamo del gruppo Minor hotels. Nel pernottamento è inclusa la prima colazione, servita a buffet tutti i giorni, assai varia e attenta alle diverse diete.

Zuppa di gulasch per 4 persone

Ingredienti

600 grammi di manzo (collo o spalla), 3 cipolle, 3 spicchi d’aglio, mezzo sedano rapa, 1 peperone, 1 pomodoro maturo, 3 carote, 6 patate, 2 pastinache, 3 cucchiai di strutto, 1 cucchiaino di sale, mezzo cucchiaino di cumino in polvere, 1 cucchiaino di paprica, 1 litro di brodo vegetale

Preparazione

  1. Tagliate a cubetti da 1 cm la carne, le carote, le patate e la pastinaca.
  2. Tagliate sottili la cipolla, il sedano rapa, il peperone e il pomodoro.
  3. Fate sciogliere lo strutto in una casseruola, aggiungete le cipolle, aggiustate di sale e cospargete il cumino. Aggiungete poi l’aglio, il peperone e il sedano rapa rimestando fino a che la cipolla imbiondisce. Abbassate al minimo la temperatura della casseruola, cospargete con la paprica, mescolate e aggiungete metà del brodo e, poco alla volta, il pomodoro.
  4. Portate il tutto a ebollizione e fare sobbollire per pochi minuti, poi aggiungete la carne, coprite la casseruola fino a che ricomincia a bollire, dopodiché abbassate la temperatura.
  5. Quando la carne sarà tenera (indicativamente dopo 30-35 minuti: il tempo dipende dal tipo di carne), aggiungete le carote, la pastinaca e cuocere per altri 15 minuti. Infine aggiungete le patate e il brodo rimanente continuando la cottura per altri 20 minuti.

Riccardo Lagorio,
settembre 2024

TAG: #budapest

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