A primavera, sul terrazzo o in un angolo del giardino è possibile avviare una piccola ma soddisfacente produzione casalinga dei più gustosi tra i tuberi. Tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, verranno pronti per essere impiegati in ricette prelibate
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Coltivare le patate sul balcone o in un angolo del giardino trasformato in orto: perché no? Sull’onda del successo della produzione casalinga di ortaggi e piccoli frutti, i più apprezzati tra i tuberi si rivelano un’idea vincente perché facili da seminare, resistenti e versatili in cucina. Se volete cimentarvi, abbiamo raccolto i consigli degli esperti di Unapa, l’Unione nazionale delle associazioni dei produttori di patate.
Quando e dove seminare le patate
Il periodo migliore per avviare una coltivazione casalinga è la primavera, grazie alle temperature più gentili. Quella del terreno in cui seminare si dovrebbe aggirare intorno ai 10°: se fosse troppo freddo, si ritarderebbe la germinazione, se troppo caldo il processo si accelererebbe e le piante risulterebbero danneggiate. Detto ciò, le patate sono ortaggi piuttosto resistenti agli stress climatici come a quelli idrici. Non necessitano di molta acqua: in primavera sono sufficienti le piogge e anche d’estate, quando occorre irrigare il terreno perché non sia troppo secco, si deve fare con moderazione per evitare ristagni. Infine, per quanto riguarda l’esposizione, ricordate che le patate vogliono il sole.
Preparare il terreno
Le patate si sviluppano nel sottosuolo a circa 30-40 cm dalla superficie: nell’orto occorrerà dunque scavare fino a raggiungere questa profondità.
Chi non ha la fortuna di avere un “vero” terreno può avviare la coltivazione in vasi alti o altri recipienti sufficientemente profondi, come grossi sacchi di iuta o addirittura le sporte per la spesa, cui dare una nuova vita, letteralmente produttiva. Naturalmente, questi contenitori devono essere forati sul fondo, in modo che l’acqua in eccesso possa scorrere via. Alla base occorre uno strato di argilla espansa spesso un paio di cm, da ricoprire con il terriccio. Importante anche il concime, se possibile organico, come il letame: niente paura, in ogni buon garden center si trova deodorizzato!
Interrare i tuberi
Sempre nei garden center e nei vivai (ma anche online) si possono acquistare le patate da semina, mini tuberi pronti da interrare, che si trovano in tantissime varietà differenti: bianche, gialle, rosse, persino viola (in alto, foto Freepik).
Per decidere quale o, meglio, quali siano le vostre preferite, date uno sguardo alla guida sulle diverse qualità comunemente in commercio. Se amate il fai-da-te e, dall’ortolano, avete portato a casa patate che vi sono piaciute particolarmente, sperimentate la tecnica della talea. Per cominciare, fate quello che... in genere si consiglia di non fare! Ovvero, lasciate germogliare alcune patate, poi tagliate un pezzo con il suo germoglio e seminatelo, con il “getto” verso l’alto. In tutti i casi, accertatevi che tra i mini tuberi o le talee ci siano circa 30 cm di distanza. Ultima questione: quante seminarne? Tenendo conto degli spazi indicati, sappiate che per ogni chilo di tuberi-seme o talee, si può arrivare a raccogliere persino 7-8 chili di patate.
La rincalzatura del suolo
Si tratta di un’operazione fondamentale: consiste nell’aggiungere, almeno due volte prima del raccolto, uno strato di terra fresca alla base delle piante. Questo permette di proteggerle dal sole in estate o dalle gelate in autunno inoltrato (se il raccolto avverrà a temperature più basse). In più, stimola la crescita, mantiene il terreno soffice e, nell’orto, previene la crescita delle infestanti.
Irrigare le patate
Come detto, l’irrigazione non deve essere eccessiva perché il nemico numero uno del vostro “campo di patate” personale è il ristagno, ma il terreno deve essere tenuto sempre umido, soprattutto durante la fase della fioritura. A proposito, le piante producono bei fiori a stella, che possono essere bianchi, rosa o viola. Il momento migliore per bagnare è al mattino presto, con le temperature più fresche. Con gli accorgimenti dati finora, vedrete che presto dal suolo spunterà una piantina: è la parte vegetativa del tubero che, come vediamo tra poco, sarà l’indicatore di quel che accade sottoterra.
Quando si raccolgono le patate
A seconda delle varietà (precoci o tardive) il raccolto può avvenire da 2-3 fino a 5 mesi dopo la semina. Come accennato, è la pianta a indicare quando è il momento giusto per il raccolto. Occorre aspettare che si secchi e ingiallisca: a quel punto, se ne coglie un campione, sollevando la zolla (ci si può aiutare con una piccola vanga o una zappetta) e mettendo a nudo i nuovi tuberi cresciuti in prossimità delle radici.
Per capire, con la prima zolla, se il momento è giusto (ovvero, se le patate sono mature) strofinate la buccia: se si stacca con facilità, siete allo stadio “novelle” (foto in alto), perfettamente commestibili anche se poco conservabili; se, al contrario, è ben aderente alla polpa, le patate una volta raccolte dureranno più a lungo, tenute nel classico luogo buio e asciutto per evitare che diventino verdi (per produzione di una sostanza tossica, la solanina) e ricomincino a germogliare. Il cosiddetto raccolto “a scalare” si può effettuare ai due stadi citati, cogliendo prima le novelle e poi quelle a piena maturazione.
Ortaggi molto amati
Come abbiamo visto, la coltivazione casalinga delle patate non comporta particolari difficoltà e può risultare più che soddisfacente. Anche perché stiamo parlando ortaggi storicamente tra più apprezzati: dalle antiche popolazioni del Sudamerica all’arrivo in Europa fino alla “scoperta” della frittura nel XVI secolo. Oggi, sono inserite nelle abitudini alimentari di molti di noi. Lo certifica una ricerca di Potatoes fovever!, progetto europeo promosso in Italia da Unapa, secondo cui circa 2 italiani su 3 consumano patate più volte alla settimana e la maggior parte di quelli che rimangono... almeno una volta a settimana! Tutti mangiamo patate e, come sottolinea Unapa nel suo programma di valorizzazione, siamo sempre più attenti a sostenibilità e tracciabilità. Per quanto riguarda, infine, gli aspetti salutari, scoprite le tante virtù nutrizionali delle patate.
Le ricette più famose con le patate
Intere o spicchi, a dadi o a bastoncini, a fettine più o meno sottili o a filetti: tagliate e cucinate in vari modi le patate - che provengano dal vostro raccolto o da una buona scelta al mercato - diventano protagoniste di ricette classiche che non passano mai di moda.
Come resistere, per esempio, a una teglia di fragranti patate al forno croccanti (guardate la nostra videoricetta spiegata passo per passo), magari profumate con aglio, salvia e rosmarino?
Le piccole patate novelle colte immature danno il meglio di sé cotte al forno con la buccia (foto in alto), naturalmente dopo averle ben lavate.
Una variante golosa e scenografica sono le patate Hasselback (foto in alto), intagliate con incisioni particolari e, nella nostra ricetta, arricchite da una crosticina di formaggio e pangrattato.
Non poteva mancare la nostra ricetta delle patate fritte fatte in casa (foto in alto) con tutti i trucchi perché siano dorate fuori e soffici dentro: effetto crunchy garantito!
La ricetta più elegante a base di “umili” patate è senza dubbio il purè (foto in alto), banco di prova per i più grandi chef. Anche ispirandoci a loro, abbiamo riunito consigli e trucchi per fare il purè di patate perfetto.
Infine, di gusto un po’ vintage ma scenografiche e deliziose, le patate duchessa (foto in alto) sono un contorno adatto anche ai grandi arrosti delle occasioni speciali.
Francesca Romana Mezzadri Ha collaborato Elena Aliotti Maggio 2024