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La zuppa alla moda di Arleux, città del nord della Francia produttrice di aglio, è tipica della cucina francese e prende il nome dall'omonima città, di cui è originaria. L'aglio, che rende speciale questo primo piatto al cucchiaio, è un ingrediente principe della cucina francese.
Si usa per questa ricetta l'aglio affumicato, la cui peculiarità risiede anche nell'affumicatura, che consente di conservarlo per molto tempo in una struttura a forma di una treccia. In alternativa, potete usare aglio nostrano, anche fresco.
Più semplice, ma non per questo meno speciale, sono la zuppa d'aglio con crostoni, la zuppa di carote e polpette con mandorle e zafferano e la zuppa di ceci con lardo e rosmarino. Se volete rimanere nella cucina francese potete provare la zuppa di cipolle, di cui vi raccontiamo la storia qui, la bouillabaisse e la parmentier.
1 Private le teste di aglio, possibilmente fresco, delle calotte superiori (tenetele da parte), conditele con 1 cucchiaio d'olio e un pizzico di sale e infornatele a 200° per circa 45 minuti, fino a quando diventano morbide. Fate raffreddare, quindi schiacciate bene gli spicchi, raccogliete la "crema" e tenetela da parte.
2 Raschiate e lavate le carote, sbucciate le patate, tagliatele a pezzetti e cuocetele nel brodo bollente per 15 minuti; aggiungete la crema d'aglio tenuta da parte e proseguite la cottura ancora per 15 minuti.
3 Frullate tutto con il frullatore a immersione fino a ottenere una crema, salate, pepate e completate con la crema di mandorle. Ricavate qualche strisciolina dalle calotte dell'aglio tenute da parte e decorate la zuppa. Servite con spirali al pesto.
Ricetta di Alessandra Avallone, foto di Stefania Giorgi
febbraio 2024
Studiava ancora Agraria all’università quando ha iniziato scrivere ricette per i giornali. Poi è venuto il catering, la scuola di cucina, i libri e la sua attività di food stylist (lavora con Sale&Pepe fin dal primo numero). Manipolare gli ingredienti e creare la fa stare bene. Trovate traccia delle sue numerose passioni nel profilo IG
Studiava ancora Agraria all’università quando ha iniziato scrivere ricette per i giornali. Poi è venuto il catering, la scuola di cucina, i libri e la sua attività di food stylist (lavora con Sale&Pepe fin dal primo numero). Manipolare gli ingredienti e creare la fa stare bene. Trovate traccia delle sue numerose passioni nel profilo IG