Una combinazione vincente: quella del turismo che si somma con quella della passione per la birra. Un affascinante tour nei birrifici che fanno la storia e che sono un simbolo per chi ama questa bevanda
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Che il birraturismo sia il prossimo trend del 2024 lo dice l'ultimo Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano, a cura di Roberta Garibaldi e realizzato sotto l’egida dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico. Dati alla mano negli ultimi tre anni quasi un viaggiatore su cinque ha visitato un birrificio o partecipato a un evento legato al mondo della birra. Nello specifico, il 21% dei turisti di sesso maschile ha visitato uno stabilimento di produzione di birra, mentre tra la popolazione femminile la percentuale scende al 17%. Per quanto riguarda l’età media, la visita in un luogo di produzione è più alta tra gli under 60, con picchi del 22% nella fascia d'età compresa tra i 45 e 54 anni e del 21% tra i 18-24 anni e i 35-44 anni. Ma c'è di più: due intervistati su tre (circa il 65% del campione) considerano fondamentale il food pairing, ovvero l'abbinamento tra la birra prodotta all'interno della brewery con i piatti della tradizione locale. E ben il 66% del campione maschile e il 63% di quello femminile vorrebbero acquistare le birre sul posto, meglio se da una sorta di spaccio aziendale, da portare a casa come ricordo dell'esperienza e come regalo per amici e parenti.
Esperienze dirette e immersive
La richiesta in tutti i settori del turismo è sempre più pressante: il 56% degli intervistati vorrebbe avere la possibilità di vivere una giornata come mastro birraio per provare a produrre la birra direttamente. La stessa percentuale si registra anche per un'altra esperienza come quella vissuta all'aria aperta, direttamente per la raccolta sul campo. Ma molti sono alla ricerca anche di un corso di foraging per imparare a raccogliere piante e frutti selvatici che vengono poi utilizzati come ingredienti aggiuntivi per la produzione delle birre locali.
Le spa beer
Un bel fenomeno in espansione è anche quello legato al pernottamento e alle spa della birra. Lo abbiamo già visto con la vinoterapia: secondo il campione ben il 46% vorrebbe pernottare in un hotel a tema birra dove sia presente, ad esempio, una macchina spillatrice in camera da letto (ma la percentuale sale al 58% nella fascia d'età 25-34 anni) e il 44% vorrebbe effettuare un trattamento legato alla birra (50% tra i 25-34 anni e i 35-44 anni). Attenzione: la birra usata in questo caso però non è la classica, da bere, ma ha un tenore alcolico molto contenuto, intorno al 2%, ed è inoltre arricchita con vitamine, acido folico, carboidrati e proteine.
I birra tour in Italia e Europa:
È appena stata pubblicata Turismo birrario – guida per viaggiatori in fermento, edita da Lswr: la prima guida completa al turismo birrario italiano a cura di Luca Grandi. Quattro volumi, uno per ogni macroarea della Penisola, per descrivere i percorsi turistici meno battuti. Sessanta, complessivamente, gli itinerari proposti. In Italia lo storico Birrificio Angelo Poretti, a Induno Olona, a due passi da Milano, è aperto dal giovedì al sabato per visite guidate, con gruppi di almeno 10 persone si possono creare dei tour personalizzati. Il costo è molto contenuto: visita di un'ora e mezza e degustazione di una birra a 10 euro (5 euro per studenti). Il Birrificio del Ducato, nel parmense, viene aperto un sabato e una domenica al mese al pubblico e anche qui il costo della visita è contenuto, insieme alla degustazione di quattro birre artigianali è di 15 euro. La prima SPA italiana della birra si trova a Cuneo ed è stata battezzata Beerelax SPC, dove SPC sta per un ironico“salus per cerevisiam” (anziché “salus per aquam”). Un'altra spa dedicata è all'interno del resort del Birrificio Oldo a Cadelbosco Sopra (RE), oppure ancora a Morcone, in provincia di Benevento, all’Agrispa dell’Agriturismo di Fiore.
I birrifici esteri da vedere:
Il più grande complesso brassicolo del mondo è in Europa, in Belgio, a Leuven, poco lontano da Bruxelles. Si tratta dello stabilimento di Stella Artois, che si può visitare tutti i sabati e domeniche con un biglietto di 14 euro. Da non perdere la visita al birrificio Leffe a Dinant nella Vallonia, il museo è ospitato in una cappella del convento di Bethléem, a pochi chilometri dall’abbazia di Notre-Dame de Leffe, dove nasce la produzione. Suggestivo pensare che qui, dal 1240, i monaci iniziarono la produzione di birra destinata ai pellegrini ospiti dell’abbazia. E se passate da Ljubljana, capitale della Slovenia, non perdete una visita al nuovo museo interattivo Union appena fuori la città, a Šiška, ingresso viene 14 euro e comprende una degustazione delle birre locali.