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Le strenghe, tipico formato marchigiano, nello Stato Pontificio erano chiamate strozzapreti, perché i briganti nelle loro imboscate usavano come arma le stringhe dei calzari. Per condire si usava il sugo finto, senza carne.
La pasta matta
È quella con cui sono preparate le strenghe: una sfoglia tirata senza uova che felicemente si sposa a un sugo senza carne.
1  Impastate la farina con 2 dl di acqua tiepida per 5-6 minuti, formate un panetto, copritelo con un foglio di pellicola per alimenti e lasciatelo riposare per 30 minuti.
2 Tagliate le aringhe a tocchetti, mondate il sedano, la carota e la cipolla e tritatele finemente. Tritate il lardo, scioglietelo in una padella con 2 cucchiai d'olio, unite il trito preparato e lasciatelo soffriggere per 2-3 minuti.
3 Aggiungete le aringhe e il concentrato di pomodoro sciolto in 2 dl di acqua calda, regolate di sale e cuocete il sugo coperto, su fiamma bassa, per 30 minuti.
4 Stendete l'impasto sul piano di lavoro leggermente infarinato fino a ottenere una sfoglia dello spessore di 2 mm. Ricavate delle strisce di 10 cm di lunghezza e 1/2 cm di larghezza e cuocetele in acqua salata in ebollizione fino a quando risultino al dente (2 minuti da quando vengono a galla).
5 Scolate la pasta, conditela con il sugo, cospargetela con le foglioline di prezzemolo, mescolate e servite.