Contribuire a dare una seconda vita al Pet ed essere “pagati” per farlo: sono i due benefici di chi partecipa all’iniziativa “bottle to bottle”, la prima su scala nazionale incentrata sul riciclo delle bottiglie in Pet (polietilene tereftalato) per incentivarne la raccolta: oggi in Italia si recupera solo poco più del 60% delle bottiglie in Pet ma dovremmo arrivare al 77% entro il 2015 e al 90% entro il 2029, come prevede una direttiva europea. Obiettivi che possono essere raggiunti solo coinvolgendo i cittadini che, anche grazie ai circa 1.100 eco-compattatori presenti in Italia, possono fare la loro parte per l’ambiente, evitando la dispersione del Pet, raccogliendo e destinandolo a diventare rPET che può essere usato nella produzione di nuove bottiglie.
A promuovere il progetto è Coripet (il Consorzio volontario senza fini di lucro a cui aderiscono produttori, converter e riciclatori di bottiglie in Pet) ma a farlo vivere sono i cittadini, che hanno già portato oltre un milione di bottiglie negli punti di raccolta presenti in supermercati e ipermercati di tutta Italia. Uno sforzo ripagato con buoni sconto sulla spesa.
Come funziona
Per partecipare a quest’iniziativa servono solo due requisiti. Il primo: raccogliere le bottiglie in Pet che hanno contenuto liquidi alimentari (come acqua minerale, bevande, succhi di frutta, latte od olio), mantenendole intatte, non schiacciate, con il loro tappo e con l’etichetta leggibile (codice a barre compreso). Il secondo: registrarsi sulla app di Coripet, che dà una serie di vantaggi e permette di partecipare anche a un concorso annuale a premi.
Una volta che si va a fare la spesa basta inserire le bottiglie negli appositi eco-compattatori installati vicino o all’interno dei negozi scansionando la propria carta fedeltà nell’apposito lettore. Sono macchine “intelligenti”, perché riconoscono se la bottiglia è in Pet e se ha contenuto solo liquidi alimentari, altrimenti non lo accetta. Per ogni bottiglia si ottiene un punto sulla app e, raggiunta una certa soglia, li si può convertire in buoni sconto sulla spesa effettuata nello stesso punto vendita.
Dove aderire
Sono numerose le catene che hanno aderito a questo progetto (come Pam, Tigre, Ekom, Conad e Leroy Merlin) e l’elenco aggiornato degli eco-compattatori si può consultare su https://coripet.it/partecipa-contatti/. Ad esempio, Etruria Retail ha installato una trentina di eco-compattatori in poco più un anno nei suoi negozi Carrefour Express della Toscana e una quindicina sono quelli approntati nei punti vendita Coop dell’area fiorentina. In Sardegna ne esistono cinque presso i negozi Dettori Market mentre a Roma gli eco-compattatori sono presenti anche in molti mercati comunali. Ad Asti la raccolta delle bottiglie si può fare anche presso il Mercato Contadino di Campagna Amica, dove, ogni 100 bottiglie riciclate, si ottiene un buono da 2,5 euro da spendere con una spesa di almeno 10 euro. Invece negli ipermercati Emisfero di Vicenza con 200 bottiglie si ha diritto a tre euro di sconto su di una spesa di almeno 30 euro. Esselunga ha introdotto nei suoi punti vendita una cinquantina di eco-compattatori, funzionanti anche tramite la Carta Fidaty, in cui per ogni bottiglia conferita riconosce un centesimo. I buoni spesa così ottenuti possono essere spesi solo per l’acquisto di acqua minerale. Sono 100 gli eco-compattatori annunciati dalla catena Iper La Grande i, che ha sviluppato un progetto analogo di raccolta delle bottiglie in Pet insieme a Corepla: per ogni 100 bottiglie conferite si ottiene un buono di cinque euro da scontare su una spesa minima di 30 euro oppure si può scegliere di ricevere gratuitamente degli oggetti utili, come scaldacollo, zaini e felpe.
Cosa succede alle bottiglie
Le bottiglie conferite nell’eco-compattatore vengono ritirate e portate a un riciclatore dove vengono lavate e sminuzzate in piccoli pezzi. Il Pet così riciclato viene poi utilizzato per produrre nuove bottiglie in Pet riciclato (rPET). Un processo che comporta minori costi ambientali e di produzione, un ridotto utilizzo di materie prime e la diminuzione di emissioni di anidride carbonica nell’aria. Anche i tappi, che vengono separati nel corso del lavaggio finale, sono avviati a un percorso di riciclo.
Manuela Soressi,
ottobre 2023