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La salsa di soia è il principale condimento utilizzato nella cucina orientale, di origini molto antiche e ormai diffuso in tutto il mondo. Ne vengono prodotte varie tipologie, che si dividono in due grandi categorie: con e senza frumento.
Quella giapponese
Alla prima categoria appartiene la salsa di soia più comune, la giapponese shoyu (in etichetta è definita genericamente soy sauce), che si presenta come un liquido scuro. Deriva dai semi di soia gialla, fatti fermentare con un fungo insieme a frumento tostato, e contiene anche acqua e sale ed è piuttosto sapida.
1 Sbucciate il daikon, tagliatelo a pezzetti e frullatelo nel mixer il più finemente possibile. Incorporatevi le farine di riso e di frumento. Oliate una teglia di circa 20 cm di diametro (deve poter stare all'interno del cestello della vaporiera), con i bordi alti almeno 2 cm. Versate la preparazione e cuocete a vapore, a calore forte, per circa 50 minuti. Lasciate intiepidire, rovesciate su un tagliere, lasciate completamente raffreddare e tagliate lo sformato a dadi.
2 Pulite e affettate i cipollotti e l'aglio. Sciacquate i germogli di soia sotto l'acqua calda del rubinetto e lasciateli scolare molto bene. Mescolate la shoyu con lo zucchero e 2 grosse prese di pepe bianco. Scaldate una larga padella antiaderente, versate 2 cucchiai di olio e fate dorare i dadi di sformato su tutti i lati. Trasferiteli in un piatto.
3 Aggiungete nella padella un filo d'olio e saltate brevemente l'aglio e il cipollotto. Sgusciatevi l'uovo (se lo usate), stracciandolo con una spatola. Unite i dadi di sformato e i germogli di soia, versate il condimento di shoyu, mescolate delicatamente e regolate di sale. Servite subito accompagnando, se vi piace, con aceto ai peperoncini o con salsa piccante Shriracha (si trova nei negozi di specialità orientali).