Il vino perfetto per un menù a base di pesce? C’è bianco e bianco, e, contrariamente a quanto si pensi, anche i rossi possono riservare grandi sorprese
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Menu a base di pesce? Facile, ci vuole un assolutamente bianco. Ni. L’abbinamento è fin troppo generico, nonché datato. C’è bianco e bianco, anche perché tutto ciò che di commestibile offre il mare ha consistenze diverse, sapori diversi e a sua volta prevede metodi di cottura che variano in base alle tradizioni e ai gusti personali.
Inoltre, a dirla tutta, contrariamente a quanto si pensi, anche i rossi possono riservare grandi sorprese con il pesce, in particolare con le zuppe, poiché sono pietanze ricche, decise, solitamente speziate e cariche di profumi molto intensi. Dunque, perché non osare, per esempio, con un Chianti Classico base, un Nero d’Avola o addirittura un aristocratico Pinot nero, purché giovane?
Per le fritture, autentiche tentazioni estive, il consiglio è quello di prediligere Franciacorta, Alta Langa, e Trento Doc sono tre scelte sempre vincenti: le bollicine e la vena acida hanno il potere di mitigare untuosità e grassezza del piatto.
Con l’intramontabile spaghetto allo scoglio, invece, vincono a mani basse i bianchi fermi con spiccata sapidità. Questa caratteristica riesce a “domare” la proverbiale dolcezza data soprattutto dai crostacei e restituisce grande equilibrio. Quindi benissimo un Vermentino, un Grillo, un Soave, un Lugana o un Timorasso.
Con i pesci grigliati è meglio virare su bianchi più strutturati, per via della grassezza della carne, quindi se siete al ristorante, scorrete la carta vini e fermate il dito sulle eccellenze friulane, in particolare quelle della zona del Collio. Promossa anche la Sicilia con i suoi Etna Doc.
Chi ama il crudo, va sul sicuro ancora una volta con le bollicine, ma non sbaglia nemmeno con un Riesling o con un Gewürztraminer. Il complesso bouquet aromatico, caratteristico di questi vini, esalta la delicatezza di scampi, gamberi e tartarine di tonno e spada.
Con le ostriche, c’è poco da fare. La Francia la fa da padrona: champagne senza se e senza ma, anche rosé.