Il termine stesso è americano ma il concetto ha preso rapidamente piede in tutto il mondo: ogni paese ha adattato il brunch alle proprie tradizioni culinarie, ma l’atmosfera rilassata e conviviale è la stessa ovunque
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L’usanza di consumare una colazione tardiva ma abbondante viene da lontano: alcuni storici pensano che le colazioni pre-caccia tipiche dell’aristocrazia in Inghilterra, quando ci si alzava prestissimo per poi passare la giornata a cavallo, siano state precursori del moderno brunch: tradizionalmente si trattava di pasti molto abbondanti con opzioni sia dolci sia salate, per ogni palato. Gli alimenti base del brunch moderno - uova, bacon, frutta fresca e dolci - erano infatti presenti in questi incontri (nella foto soot, Rinfresco-caccia alla volpe, di Henry Thomas Alken).
Nel 1895, l’autore britannico Guy Beringer, abile paroliere, mise insieme le parole colazione (breakfast) e pranzo (lunch) e creò la parola brunch: nella rivista Hunter's Weekly, Beringer affermò che i pasti domenicali dopo la messa, con piatti leggeri serviti a tarda mattinata, fossero assai meglio dei lunghi pranzi a più portate di salumi e formaggi pesanti tipici del tempo, dichiarando la nascita del brunch domenicale. Secondo un altro storico del brunch, il brunch divenne chic negli anni '30, quando le star di Hollywood che attraversavano il paese in treno treni si fermavano a Chicago per godersi un pasto in tarda mattinata (foto sotto). Grazie alla moda lanciata dalle celebrità del tempo, il brunch comprendeva anche cocktail cosiddetti mattutini come il Bloody Mary, il Bellini e il Mimosa (un favorito) e divenne un successo in tutti gli Stati Uniti. Oggi per brunch si intende un pasto da consumare tra le 11 e le 15 del pomeriggio, circa.
Brunch uguale convivialità in relax “Il brunch è allegro, socievole e stimolante” scrive Beringer della sua creazione ”È avvincente. Ti mette di buon umore, ti rende soddisfatto di te stesso e dei tuoi simili, spazza via le preoccupazioni e le ragnatele della settimana”. Ancora oggi, quasi 130 anni dopo, chiacchierare e condividere i tuoi pensieri con gli altri davanti a una ricca selezione di piatti ‘facili’ ma gustosi è sinonimo di convivialità. Dopo una dura settimana di lavoro alle spalle non c'è niente di più piacevole che sedersi al tavolo con gli amici o la famiglia nel weekend: ci si alza più tardi al mattino e si gode di un goloso pasto senza passare ore ai fornelli. In sostanza, il brunch è un sontuoso buffet dove ognuno può servirsi, libero di scegliere a caso cibi dolci e salati, rendendolo un'occasione di convivialità informale e spensierata.
All’italiana Direttamente da oltreoceano, il brunch all’americana spopola anche da noi. In molti amano gustare un menu vario e goloso, a metà tra la colazione e il pranzo: via dunque a una selezione che comprenda sia alimenti tipici della prima colazione come latte, yogurt, burro, cereali, conserve, confetture e marmellate, torte soffici e crostate, tanta frutta fresca, ma anche cibi più sostanziosi generalmente consumati a pranzo o a cena, ossia tradizionali salumi, omelette e uova, torte salate, tipi di pane diversi, dolci al cucchiaio, sformati, verdure ripiene, pasta fredda, focacce.
Le bevande seguiranno il concetto precedente, quindi ci saranno vari tipologie di caffè e tè, succhi di frutta, centrifugati e frullati, ma anche cocktail alla frutta (preferibilmente analcolici), vino bianco, vino rosso, prosecco e acqua.
Qualche consiglio Scegliete delle ricette facili da fare e da mangiare, meglio se già porzionate, che non richiedano un’apparecchiatura particolare: il punto è prendere un piatto e metterci quanto suggerisce la fantasia (e la gola) al momento.
Ideale sarebbe cucinare e allestire quasi tutto il giorno prima, in modo da potersi svegliare con comodo e senza la fretta di dover preparare tutto al momento. Sistemate le bevande da una parte, tutte insieme, con accanto bicchieri e tazze. E adesso rilassatevi con gli amici…