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È considerata una ricetta tradizionale, semplice, facile e "povera". Un tempo era un piatto gourmand, destinato all'èlite della Repubblica di Venezia. Nella tradizione della Serenissima, il banchetto di stato consumato dal Doge e dal suo governo il 25 aprile - giorno dei festeggiamenti in onore di San Marco, patrono della città - prevedeva 13 portate di riso e altrettante di "bisi", i piselli.
Il brodo con i baccelli
Il brodo di cottura secondo le ricette di tradizione prevede l'utilizzo dei baccelli passati al setaccio per ottenere una maggior consistenza della preparazione e dare più sapore al riso. In questa versione i piselli sgranati possono essere aggiunti quasi a fine cottura per mantenerli integri, di un bel verde brillante e più appetibili nel piatto finito.
1 
Sgranate piselli, meglio se non trattati, tenendo da parte i baccelli.
2 
Eliminate il peduncolo dei baccelli, lavateli bene e lessateli in una pentola con il brodo vegetale per 30 minuti.
3 
Sgocciolateli, passateli al setaccio e aggiungete il purè ottenuto al liquido di cottura; tenete in leggera ebollizione.
4 
Intanto, pulite il cipollotto e affettatelo fine; tritate la pancetta arrotolata e fette. Fate soffriggere il mix in una casseruola con 2 cucchiai d'olio.
5 
Unite il riso Vialone, fatelo tostare per qualche istante e bagnate con 2 mestoli di brodo e il purè di baccelli. Proseguite la cottura del riso, bagnandolo man mano con il brodo caldo preparato e mescolando spesso.
6 
Poco prima del termine (circa 5 minuti), aggiungete i piselli sgranati e ancora poco brodo: dovete ottenere un risotto molto morbido, ma non acquoso. Regolate di sale e pepate.
7 
A fuoco spento, incorporate il burro e il grana padano grattugiato. Completate con poco prezzemolo tritato e fate riposare 2 minuti prima di servire.