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Tra i Rolli genovesi

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Gli splendidi palazzi della città aprono le porte per un weekend: un evento da festeggiare tra saloni affrescati, antiche botteghe alimentari e i classici sapori liguri

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Ogni anno, in primavera, Genova celebra i suoi Palazzi dei Rolli con l'apertura al pubblico e visite guidate di queste splendide e antiche dimore. L'evento Rolli Days (prossime date: dal 28 aprile al 1 maggio 2023) è un'occasione unica per scoprire tesori normalmente segreti come Palazzo Lomellino, il cui giardino pensile è spalancato su uno dei più bei panorami di Genova; come Palazzo Centurione, i cui straordinari affreschi attraversano tutto il Seicento, o come l'imponente Palazzo Franzone Spinola, che apre quest'anno per la prima volta. Costruiti tra '500 e '700 da nobili e ricchi mercanti genovesi e inseriti, per la loro bellezza, nella World Heritage List dell'Unesco, i Rolli sono edifici di gusto rinascimentale e barocco, fieri antenati dei moderni hotel di charme: eccellenze, principi e ambasciatori che si trovavano in città per visite di Stato, infatti, non potevano essere ospitati nel Palazzo Ducale ma dovevano essere alloggiati nei palazzi della Genova-bene, catalogati in speciali registri (i Rolli appunto) in base a dimensioni, finiture e comodità. Grazie a questa grande operazione di immagine la città visse un momento artistico e urbanistico incredibile: furono aperte nuove strade e viali, ampie piazze sostituirono gli stretti incroci medievali e i nuovi palazzi (i Rolli) si presentarono all'esterno con colpi d'occhio ipnotici grazie ad affreschi e trompe l'oeil e, all'interno, con sale e saloni affollati di stucchi e dorature, mobili e statue, sete, damaschi e dipinti d'autore.

Oggi alcuni di essi sono diventati i Musei di Strada Nuova (l'odierna via Garibaldi), ovvero Palazzo Rosso, Palazzo Bianco e Palazzo Tursi, megacontenitori di opere d'arte da Guercino a Bernardo Strozzi, da Palma il Vecchio a Veronese, da Van Dyck a Rubens a Caravaggio. Imperdibili, anche, Palazzo Balbi, più famoso come Palazzo Reale, con una scenografica Galleria degli Specchi (versione made in Genoa di quella di Versailles) e il cinquecentesco Palazzo Spinola di Pellicceria dove accanto alla quadreria della Galleria Nazionale della Liguria (presenti all'appello Rubens e Van Dyck ma anche Antonello da Messina e Grechetto) è visitabile la cucina storica del palazzo con i servizi di ceramica e d'argento usati dagli Spinola. Altri Rolli ospitano banche, istituzioni o uffici: è il caso di Palazzo Tobia Pallavicino (in via Garibaldi, 4) sede della Camera di Commercio o delle residenze, nella monumentale via Balbi, dei rampolli di Casa Balbi sedi di facoltà universitarie. Altri, ancora, sono stati trasformati in hotel (è il caso di Palazzo Grillo) o in eleganti negozi (è successo a Palazzo Baldassare Lomellini, in Garibaldi 12, che vende design d'autore). 

Oltre i palazzi, le botteghe
Accanto alla ricchezza e alla maestosità dei Rolli, ci sono anche le atmosfere, i colori e i profumi di una casbah d'occidente: nel labirinto di vicoli e carruggi che si sviluppa da Sottoripa verso i quartieri di Carignano e Castelletto, si incontrano, infatti, le botteghe storiche della città, praticamene immutate nel tempo e testimoni del passato mercantile di Genova. Laboratori, officine ed empori custodiscono marmi risorgimentali e lampadari rococò, specchiere liberty e arredi stile Carlo X, macchinari antichi e autografi di Giuseppe Verdi. C'è Romanengo confetteria ultrachic dove sopravvive l'arte della canditura e la polleria Aresu dove si usa ancora lo specchiauova, utile a testare la freschezza delle uova, Sa' Pesta, la sciamadda dove troneggia un grande forno a legna, da cui escono farinate, focacce e torte salate. La macelleria Nico ha un bancone in marmo e le sculture di eroi del Risorgimento, la drogheria Torielli sfoggia un impressionante assortimento di tè e spezie e la cioccolateria Viganotti consente di assistere in diretta alla nascita di praline, cremini, scorzette e ginevrine (caramelle piccole come pastigliette ma coloratissime). All'appello non manca, neppure, un negozio di barbiere, l'Antica Barberia Giacalone con una vetrina luccicante, gli specchi e i vetri colorati in perfetto stile art déco.

Una cucina di erbe, verdure, spezie
È dalle botteghe e dai banchi coloratissimi del Mercato Orientale che arrivano gli ingredienti della cucina genovese, una cucina semplice, ricca di verdure e di erbe aromatiche, di materie prime povere ma gustose, di prodotti del mare che accompagnano quelli della terra, di fritture preparate con il delicato olio della Riviera. Ed ecco, accanto all'inossidabile binomio pesto-trofie e alla focaccia presentata in decine di varianti, le acciughe ripiene o fritte, lo stoccafisso in umido e la burrida, versione genovese della zuppa di pesce, ma anche la farinata e le torte di verdure, la cima genovese (una tasca di manzo imbottita di frattaglie, bietole, uova) e il minestrone profumato di pesto.

Enrico Saravalle
aprile 2023

foto di Laura Spinelli

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