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Kiwi di Latina

News ed EventiPiaceriKiwi di Latina

Di origine esotica ma italiano a pieno titolo, ha un gusto fresco e agrodolce. perfetto al naturale e nei dessert, stuzzicante nei piatti salati

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Dici kiwi e pensi alla Nuova Zelanda; invece è in Italia, in particolare nella provincia di Latina, che il piccolo frutto smeraldino ha trovato la sua seconda patria.

Un clima ideale
L'Actinidia deliciosa (nome scientifico del kiwi) prospera da una quarantina d'anni nell'Agro Pontino, agli antipodi del paese che l'ha resa famosa e ben lontano dalla Cina, sua terra d'origine. Perché ha trovato nel clima e terreno laziali il suo habitat ideale, con un ciclo produttivo speculare a quello neozelandese: in autunno, quando qui si raccolgono i frutti, dall'altra parte del globo è primavera, e viceversa. E così capita che i nostri kiwi, che vengono in gran parte esportati, arrivino fino in Nuova Zelanda, per soddisfare le richieste nei mesi caldi.

La storia del kiwi Latina
Ma come ha fatto questo frutto a diventare parte integrante del paesaggio agricolo dell'AgroPontino? All'inizio, nel 1971, fu l'intuizione di Ottavio Cacioppo, agronomo alla Cassa del Mezzogiorno, che avviò 2 impianti sperimentali a San Felice Circeo. Mentre l'esperimento di Cacioppo si trasformava in una passione che dura da 45 anni (oggi è uno dei massimi esperti al mondo di kiwi e dirige il periodico Kiwi informa), 2 anni dopo vicino Cisterna Latina iniziarono le prime colture di Actinia, che da pochi ettari oggi ne coprono circa 7mila.

Un primato italiano
L'Italia è il primo produttore al mondo, dopo la Cina e prima della Nuova Zelanda, e il Kiwi Latina ha ottentuo il marchio Igp nel 2004: l'area di coltivazione comprende 24 comuni delle province di Latina e Roma e i frutti riportano il logo, con il Colosseo stilizzato e un kiwi al centro. La varietà è la Hayward, in assoluto la più diffusa, con la polpa verde smeraldo chiaro e una corona di semi neri. Si incominciano a diffondere anche i kiwi gialli, varietà più dolci e più grandi, ma non sono Igp.

Un tocco pungente
Polpa mediamente profumata e morbida, elevato tenore zuccherino, gusto tipicamente agrodolce, il kiwi Latina è molto apprezzato al naturale, anche abbinato ai salumi, nelle macedonie, nel müsli, per confetture, liquori, cocktail, sciroppi e succhi (meglio se miscelato con altri frutti come la melagrana e il litchi). Si usa in pasticceria per torte, dolcetti, muffin, semifreddi, creme, gelati, cioccolatini; ma è nei piatti salati che sorprende con le sue note gradevolmente acidule. Come ben sa Italo Di Cocco, chef e ristoratore della provincia di Latina, appassionato del frutto, su cui ha pubblicato il libro Il kiwi in tavola (Mariotti Publishing). Tra le sue proposte salate i supplì al kiwi, la crema da spalmare al formaggio, senape, olive e acciughe; primi come fusilli con carciofi e cedro, farro con i gamberi, gnocchi con le prugne; secondi come il filetto di bufala con salsa al basilico, kiwi, pinoli, panna e tuorlo d'uovo. Un'avvertenza: il kiwi (come l'ananas e la papaia) contiene un enzima che decompone le proteine della gelatina, facendola sciogliere; si si usano nello stesso piatto, meglio sbollentare prima il frutto.

di Marina Cella
febbraio 2023

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