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Se non è zuppa è minestrone. Ma sempre pronti

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Surgelati o freschi, semplici o con legumi e cereali: come scegliere al meglio

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Siamo nel pieno dell’alta stagione non solo dello sci ma anche delle zuppe pronte: l’inverno è tempo di vellutate e minestroni, veri comfort food che scaldano e appagano. E che, soprattutto dopo gli eccessi delle feste, aiutano anche a ritornare in forma perché placano velocemente la fame e apportano poche calorie. Ma solo se non contengono troppo sale o dado, come ha rivelato uno studio dell’università dell’Iowa. E per chi non ha tempo o voglia di prepararle come facevano le nonne arrivano in aiuto le tante versioni pronte che si possono comprare al supermercato: fresche o surgelate, tradizionali o esotiche, monoingrediente o arricchite, con verdure in pezzetti oppure cremose offrono una scelta davvero ampia. Come orientarsi, quindi, tra così tante proposte?

Solo di ortaggi
Sono le versioni più semplici, quelle più indicate per chi cerca un piatto leggero (32-85 calorie a porzione da 150 grammi), 100% vegetale e che fornisca una buona quantità di fibre. La qualità, organolettica e nutrizionale, di una zuppa o di un minestrone pronti sta prima di tutto nella quantità di ortaggi che contengono. Scoprirlo è facile: basta leggere l’elenco degli ingredienti per scoprire che la forbice è molto ampia, con prodotti che ne contengono appena il 25% e altri che arrivano al 60%. Interessante è anche verificare quali sono gli ortaggi più utilizzati: oltre ai classici e immancabili carote, sedano e bietole, possono essercene altri più particolari (come il cavolo nero, la pastinaca e le cime di rapa), che possono far salire il prezzo del prodotto. Un ingrediente tipico di vellutate e minestroni sono anche le patate, che danno consistenza e legano gli altri ingredienti, apportando una maggiore quantità di carboidrati. Ma visto che oggi sono (ingiustamente) demonizzate, ci sono minestroni che ne sono privi e lo indicano in modo chiaro sull’etichetta.

Con verdure e legumi
È un matrimonio felice quello tra verdure, legumi e cereali. Ne sono convinti i nutrizionisti, visto che, unendosi, questi ingredienti danno un piatto unico completo ed equilibrato nei nutrienti (proteine comprese), ideale anche per i vegani. Ma lo può sperimentare chiunque assaggi una zuppa d questo tipo, in cui gli ingredienti si completano come sapore e consistenza, regalando un maggior piacere a tavola. I cereali sono spesso in chicchi e offrono una grande scelta, dal farro all’avena, mentre tra i legumi i più utilizzati sono fagioli, ceci e lenticchie. In questo caso, trattandosi di un piatto già completo, meglio evitare di accompagnarle con il pane.

Freschi
Insuperabili quanto a praticità, perché sono pronti da gustare in 3-4 minuti, le zuppe e i minestroni freschi sono un prodotto salva-cena molto piacevole. La comodità si paga (costano circa il doppio degli equivalenti surgelati) e l’acquisto va calibrato tenendo conto della loro scadenza, che può essere molto ravvicinata. Essendo fresche e non contenendo conservanti, sono infatti sottoposte a un trattamento termico, seguito da un veloce raffreddamento. In generale, più è intenso questo trattamento, maggiore è la loro durata.  La scelta migliore è quella che punta sulle zuppe e i minestroni freschi con ingredienti naturali e tipici di queste ricette nonché privi di esaltatori di sapidità, come sale, glutammato o estratto di lievito: controlla sull’etichetta nutrizionale che l’apporto di sale sia inferiore ai 4 grammi a porzione. Anche il tipo di olio usato fa la differenza e quello extravergine di oliva è il top.

Surgelati
Sono tra i surgelati più amati e acquistati dagli italiani. Perfetti da stivare nel freezer di casa, sono privi di conservanti (basta il gelo!) e convenienti come prezzo (anche perché, a differenza di quelli freschi, non contengono acqua). Minestroni, vellutati e zuppe surgelati hanno un unico “difetto” di richiedere un po’ di tempo ai fornelli: di solito una ventina di minuti dopo la bollitura dell’acqua, anche se ci sono vellutate e zuppe che sono pronte in una decina di minuti. Anche in questo caso la lettura della lista degli ingredienti è illuminante: meglio evitare i prodotti che contengono addensanti, sale in quantità e un non meglio precisato “brodo vegetale”, a meno che non ne siano esplicitati gli ingredienti in modo da verificarne la genuinità. Così come si può controllare la miscela dei vegetali usati e la quantità in cui sono presenti. Ci sono minestroni sulle cui confezioni viene segnalata la presenza di 15 verdure ma poi, controllando gli ingredienti, si scopre che le “solite” sei (come patate, fagioli e pomodori) ne rappresentano oltre il 70% e che, dunque, gli altri sono presenti davvero in piccole quantità.

Manuela Soressi
gennaio 2023

 

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