Il 25 dicembre è passato, le Feste no! Santo Stefano è la giornata perfetta per organizzare il classico party degli avanzi riunendo gli amici al motto: “ognuno porta qualcosa”. Soprattutto, all’insegna del massimo relax. Siete pronti? Ecco le dritte giuste e anche qualche ricetta per rendere speciale quel che è rimasto del Natale!
Atmosfera rilassata
L’occasione è bell’e pronta. Perché la casa è già addobbata, le ghirlande sulla porta danno il benvenuto agli ospiti, l’albero ancora scintilla di luci e decori. L’atmosfera giusta invita a un atteggiamento rilassato.
Non ci sono dress code per gli invitati né orari rigidi da comunicare. L’ideale è, infatti, optare per un informale invito open, aprendo le porta di casa in tarda mattinata o tardo pomeriggio, a seconda che decidiate per un brunch che sfoci nel pranzo o un aperitivo che si allunghi nella cena. Non ci sono neppure regole rigide sull’apparecchiatura, che può essere informale: bastano una tovaglia colorata, stoviglie compostabili, tovaglioli di carta.
Come imbandire la tavola
Viste le regole fluide, la formula ideale è quella della cena in piedi, con il tavolo allestito come un grande buffet, pronto ad accogliere le diverse portate. Il menu vedrà l’apporto di tutti i partecipanti, ognuno con la sua specialità natalizia, rimasta dai festeggiamenti in famiglia. Così, ci sarà chi porterà salmone e salumi, chi contribuirà agli antipasti con la giardiniera o la torta salata, chi arriverà con una teglia di tortellini, ben scolati dal brodo, da ripassare in forno con abbondante burro e parmigiano. Il pesce già cotto e sfilettato o i crostacei sgusciati si gusteranno freddi, guarniti con un buona maionese. Si potranno disporre su un gran vassoio diversi tipi di carni arrostite e lessate, da accompagnare con mostarde, senape, salsa verde.
Ai padroni di casa basterà predisporre un’insalata fresca, magari mescolando verdure e frutta secca, che in questi giorni non manca mai. Un tagliere di formaggi con composte e marmellatine chiuderà la ricca carrellata di leccornie salate cui seguiranno i migliori panettoni e pandori, le creme di accompagnamento e le mille altre delizie dolci della tradizione.
Ripresentare con creatività
Naturalmente, non si tratta di mettere nei piatti di portata rimasugli buttati lì ma di ripresentarli con garbo, magari arricchiti da una guarnizione appena fatta: bastano un mazzetto di aneto e qualche chicco di melagrana per ridare lustro a una mezza baffa di salmone affumicato, mentre la gallina o il cappone sfilacciati diventano la base per un’ottima insalata. Le verdure cotte, anche mescolate fra loro, si possono disporre in una pirofila e gratinare. Quiche, frittate e sformati si presentano tagliati e disposti su un bel piatto. Così anche i lievitati: piuttosto che portare e/o servire un panettone a tre quarti, meglio portarlo già affettato. Prima di servirlo, un rapido passaggio in forno gli ridonerà fragranza. Accompagnatelo con una macedonia di frutta e, se ne avete, un ricciolo di crema al mascarpone.
Se ne è rimasto davvero molto poco, dividete le fette a cubotti, impilatele su un’alzatina (anche mescolando panettoni e pandori diversi) e irrorate con la crema al mascarpone, oppure con una salsa di cioccolato, fuso a bagnomaria con qualche cucchiaiata di panna fresca.
Le ricette per Santo Stefano
Diverse pietanze si prestano infine a essere nuovamente ricettate, dando via a piatti inediti, utilizzando ingredienti, dai formaggi al brodo, che facilmente avete in casa. Ve ne proponiamo 4 scelti dal nostro archivio. Ma, con un pizzico di creatività, non sarà difficile pensare a tanti altri riutilizzi golosi.
Insalata di cappone alla mostarda. Lavate un mandarino, ricavate la scorza a julienne e mettetela in mezzo bicchiere di olio con metà del suo succo filtrato, un pizzico di zucchero e qualche goccia di aceto balsamico. Lasciate in infusione per aromatizzare il condimento. Taglia a pezzetti 80 g di mostarda di frutta. Sbucciate 80 g di sedano rapa e tagliatelo a rondelle sottilissime con una mandolina. Pelate al vivo 2 arance e ricavate gli spicchi sottili privi delle pellicine. Sfilacciate un petto di cappone lessato o arrostito. Trasferite la carne su un piatto con le arance, le rondelle di sedano rapa e la mostarda. Condite con la salsa al mandarino, sale, pepe e servite. Per 4 persone.
Pappardelle con polpettine al sugo. Frullate nel mixer 300 g di arrosto o lesso a tocchetti con un uovo, 30 g di grana grattugiato, 40 g di mollica di pane, 2 cucchiai di latte, una presa di sale e la scorza di mezzo limone grattugiata. Formate tante polpettine grosse come una nocciola. Pulite e tritate una costa di sedano, una carota e mezza cipolla e fateli rosolare in una casseruola con un filo d’olio. Aggiungete 4 cucchiai di concentrato di pomodoro sciolto in 3 dl di brodo bollente, un rametto di timo e coprite. Cuocete per 15 minuti, disponete nel sugo le polpettine e proseguite la cottura per 20 minuti unendo, se necessario, poca acqua calda. Lessate 300 g di pappardelle fresche in acqua bollente salata, scolatele, conditele con il sugo di polpettine e completate con pecorino a filetti e timo fresco. Per 4 persone.
Sfogliata di ravioli con crescenza e noci. Lavate un mazzetto di rucola, e scottatela per pochi secondi in acqua bollente salata, scolatela, strizzatela e tritatela finemente. Frullate 300 g di crescenza con 40 g di grana grattugiato, 2 dl di latte e una presa di sale. Trasferitela in una ciotola, unite 40 g di gherigli di noce sminuzzati, la rucola e 500 g di ravioli già lessati o cotti in brodo (ben scolati). Pepate e mescolate bene. Stendete un rotolo di pasta sfoglia rettangolare in una pirofila imburrata imburrata e infarinata, bucherellate il fondo, sistematevi i ravioli, livellateli e coprite con un altro rettangolo di sfoglia. Spennellate con un tuorlo, sbattuto con qualche goccia d’acqua. Incidete la superficie con tagli paralleli e infornate a 220° per circa 20 minuti. Fate riposare per 5 minuti prima di servire. Per 6 persone.
Torta di pandoro al vino passito. Spezzettate 200 g di pandoro, mettetelo in una ciotola, bagnatelo con 1,5 dl di vino passito (o altro vino dolce) e lasciate ammorbidire. Lasciate a bagno 60 g di uvetta in una tazza con acqua tiepida per 10 minuti. Intanto, sgusciate 4 uova, separando i tuorli dagli albumi. Sbattete i primi in una terrina con 60 g di zucchero semolato, finché sono chiari e spumosi. Incorporate l’uvetta scolata e asciugata, un cucchiaino di cannella in polvere e il pandoro leggermente strizzato. Mescolate, aggiungete gli albumi montati a neve ben ferma e trasferite il composto in uno stampo a cerniera di 18 cm di diametro rivestito con carta da forno. Cuocete a 200° per circa 35 minuti. Sfornate la torta dal forno, fatela raffreddare, sformatela e cospargetela abbondantemente di zucchero a velo. Per 8 persone.
Dicembre 2022