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L'origine romagnola della piadina affonda le radici nella cucina povera, come povere erano le farine inizialmente usate per quello che era considerato il pane degli umili: farina di mais, di castagne, di fave e anche di ghiande, mescolate con acqua e un filo di olio e cotte velocemente in una teglia di argilla o, successivamente, su una piastra in ghisa. Nel tempo è comparsa anche nei ceti meno abbienti la farina bianca e l'olio si è alternato allo strutto nelle tante varianti che di paese in paese sono nate. Inizialmente la piadina accompagnava il pasto, poi è diventata la protagonista del pranzo, farcita secondo gusto e fantasia, fino alle più raffinate piadine gourmet.
Qualche trucco da ricordare
L'impasto deve essere preparato a mano e diviso in palline da 90-100 g l'una, lavorate con il calore delle mani e poi stese con un matterello in un disco sottile senza togliere la caratteristica ruvidità. La piadina cuoce velocemente su una superficie rovente e si mangia appena fatta ancora calda. Il colore deve essere uniforme, basta una sottile linea più scura perché la cottura non sia uniforme e quindi più difficile anche da digerire.
1 
Raccogliete sulla spianatoia la farina e togliete per tempo lo strutto dal frigorifero in modo che al momento di usarlo risulti morbido.
2 
Praticate la fontana nella farina, mettete al centro lo strutto, unite mezzo cucchiaio di sale e il bicarbonato, se lo usate, poi versate un bicchiere abbondante di acqua tiepida. Incominciate ad amalgamare gli ingredienti portando verso l'interno la farina, poi impastate a piene fino a ottenere una pasta liscia e morbida.
3 
Lavoratela per qualche minuto, formate una palla, avvolgetela in pellicola per alimenti e lasciatela riposare per circa mezz'ora.
4 
Riprendete la pasta, lavoratela ancora e dividetela in porzioni di circa 80-100 g.
5 
Lavorate e arrotondate ogni porzione tra le mani in modo da ottenere delle palline che sistemerete, non troppo vicine, su un vassoio; copritele con un telo e lasciatele riposare in luogo fresco per un'altra mezz'ora.
6 
Trascorso questo tempo stendete ogni pallina sulla spianatoia infarinata in dischi dello spessore di 2-3 mm
7 
Appoggiate i dischi, uno alla volta, sull'apposito testo, o su una piastra di ghisa, ben caldi e punzecchiateli; appena dalla parte a contatto con la piastra si evidenzieranno le caratteristiche bolle scure, girateli con una larga spatola di metallo e cuoceteli dall'altro lato.
8 
Potete farcire le piadine, calde, con squacquerone, prosciutto crudo, rucola o altri ingredienti a piacere.