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Il tartufo, bianco o nero, è tra i prodotti più pregiati, e anche più costosi, che regala madre terra, con una concentrazione particolare in alcune zone della Penisola, tra i più noti i tartufi originari delle Langhe piemontesi, di San Miniato in Toscana, Norcia in Umbria o Acqualagna nelle Marche, ma scovabili anche in zone meno note, come le colline pavesi. Aroma e profumo intensi, gusto inconfondibile, il tartufo grattugiato e aggiunto all'ultimo momento, conferisce unicità al piatto. Perfetto sui primi piatti, dal risotto, alla pasta, ai ravioli, nobilita il burro, le uova, le patate, le bruschette, la carne e la pizza.
Non solo tartufo fresco
In commercio si possono trovare parecchi prodotti a base di tartufo, che vale la pena provare per il gusto intenso e il prezzo più abbordabile; dal burro, all'olio, dalla pasta, alla crema al formaggio, alla polvere di tartufo, dal cioccolato ai liquori.
1 
Preparate il brodo vegetale, pulite la cipolla, sbucciatela, tagliatela a metà e fatela tostare in una padella con un filo d'olio. Pulite anche gli altri ortaggi, trasferiteli in una pentola con 1,5 litri d'acqua fredda salata, portate a bollore e cuocete per 45 minuti. Filtrate il brodo.
2 
Tostate il riso a secco in una padella. Sfumate con il vino bianco. Versate il brodo necessario poco alla volta e portate a cottura (16 minuti).
3 
Quando il risotto è pronto, unite la purea di pistacchio e mescolate.
4 
Mantecate il risotto con il burro e il parmigiano e regolate di sale.
5 
Condite la tartare di gambero con un po' d'olio, sale e una macinata di pepe.
6 
Suddividete il risotto nei piatti, stendete sopra un striscia di tartare e completate con la polvere di tartufo e i fiori eduli.