Consorzio del Conegliano Valdobbiadene
Dopo tanti anni passati nel consiglio direttivo del Consorzio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, da qualche mese Elvira Bortolomiol ha preso il “comando” della presidenza.
Il cognome che porta vuol dire molto in queste zone, quelle di Valdobbiadene, dove l’azienda Bortolomiol è presente fin dal XVIII secolo. Una famiglia, la sua, nata e cresciuta a Prosecco, prima che questo vino avesse le bollicine.
Il Prosecco della tradizione
Ebbene sì, perché non tutti sanno che il Prosecco della tradizione locale (all’incirca sino agli anni ’50 del secolo scorso), è stato unicamente fermo e solo successivamente si sono diffusi il frizzante e lo spumante con Metodo Martinotti. Fenomeno ancora in ascesa è inoltre quello del Metodo Classico che incontra sempre più sostenitori.
Le terre di Conegliano
La culla del Prosecco Superiore vanta paesaggi mozzafiato tra le cittadine di Conegliano e Valdobbiadene. È la loro conformazione – conosciuta come hogback – a renderli unici, grazie a un susseguirsi di rilievi irti e scoscesi e intervallati da piccole valli. “ C’è poi la mano dell’uomo – spiega Bortolomiol – che ha creato dei veri e propri mosaici agricoli modellando le pendenze per renderle coltivabili. Dalle nostre parti si chiamano ciglioni e sono terrazzamenti costruiti con l’inerbimento invece che con le pietre”.
Sono in tutto 15 i comuni che rientrano nell’areale della Docg e l’orgoglio viticolo qui ha un nome, Rive, che in dialetto locale sono i fianchi scoscesi delle colline, talmente ripide da avere anche una pendenza del 70 per cento che obbliga una lavorazione fatta a mano o con i pochi mezzi meccanici utilizzabili.
Al vertice della piramide qualitativa c’è poi la collina di Cartizze, che si è meritata un’indicazione a sé stante per la bontà dei vini che dà. Un territorio tanto bello quanto delicato dunque, che richiede attenzione e manutenzione continue.
Il Biodistretto del Conegliano
Da qui la centralità della sostenibilità che è ambientale ma anche sociale: “Entro fine anno – continua la presidente – puntiamo alla nascita ufficiale del Biodistretto del Conegliano Valdobbiadene, primo caso in Italia di sistema produttivo biologico dedicato alle bollicine. Nel frattempo abbiamo adottato la certificazione SQNPI ( Sistema Qualità Nazionale Produzione Integrata) e oggi possiamo vantare 2884 ettari certificati pari al 33,1% della superficie vitata. Abbiamo eliminato totalmente l’uso di glifosate e ciò fa di noi la zona glifosate free più estesa d’Europa. Sono tutte voci che rientrano nel Protocollo Viticolo adottato dal 2011 e che si aggiorna anno dopo anno ascoltando la voce di tutti i soci del Consorzio che, in questo modo, hanno un vero e proprio vademecum in grado di supportarli verso pratiche sempre più compatibili con l’integrità del territorio”.
Campione indiscusso per produzione mondiale
Se guardiamo ai numeri generali – Prosecco Doc, Docg e Asolo – c’è da impallidire, con oltre 750 milioni di bottiglie prodotte, numero che fa di questo vino il campione indiscusso per produzione a livello mondiale. Cresce però anche in termini di valore, il che vuol dire che il prezzo medio a bottiglia sale in tutte le denominazioni. Un dato importante perché, un po’ alla volta, il Prosecco, quello Docg in particolare, prova a smarcarsi dall’idea di vino economico, concetto che spesso è in contrasto con il tema della qualità.
Prova ne sia il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, rappresentato dalla presidente Bortolomiol: “Copriamo ormai 180 Paesi, il 40% del fatturato va all’estero, dove il vino viene visto come bandiera del made in Italy. La gente ama il Prosecco Superiore, soprattutto per il buon rapporto di qualità/prezzo e per la sua elegante bevibilità. La cosa però che mi piace sottolineare è che questo successo è sempre più figlio del nostro territorio, di un paesaggio bellissimo che è anche meta ambita dagli amanti del vino e non solo. Significa dar vita a un legame fortissimo tra ciò che c’è nel bicchiere e tutto ciò che c’è intorno al calice. Senza dubbio tra gli impegni della mia presidenza c’è la voglia di rendere ancora più visibile queste bellezze, non dimentichiamoci, nella lista del Patrimonio dell’Umanità Unesco”.
Le caratteristiche di un vino dal successo planetario
Ma torniamo al vino e al suo successo planetario. Cosa piace così tanto del Prosecco Docg ? “Piace – spiega l’imprenditrice – perché sa essere poliedrico e trasversale, sta bene con tutto e in diversi momenti della giornata, offre un’ampia gamma di tipologie e, cosa importante, è un vino per tutte le tasche. A noi piace questa idea della sua accessibilità. E poi è ambasciatore di un territorio bellissimo. E mai come in questo periodo abbiamo bisogno di bellezza. Anche in un calice di vino”.
Di Francesca Ciancio
Maggio 2022