Incastonata tra due parchi (quello del Gran Sasso e Monti della Laga e quello del Sirente-Velino) la Valle dell’Aterno è un piccolo eden di biodiversità, arte e storia. Ed è proprio qui che, seguendo il percorso del fiume, i Treni Regionali dell'Aterno Line di Trenitalia collegano Sulmona e L’Aquila ripercorrendo le tracce delle antiche Vie Consolari Romane e dei sentieri tracciati, nel Medio Evo, da asceti ed eremiti, come Pietro Angelerio, più famoso come Celestino V, il papa che, secondo Dante, fece "il gran rifiuto”, dando le dimissioni dalla carica papale. E così l'Aterno Line permette di scoprire, tra borghi, scenari naturalistici e siti archeologici, un territorio dalla bellezza aspra e rude ma che non rinuncia a mostrare i suoi tesori d’arte.
Sulmona, tra aglio e confetti
Sulmona regala incontri ravvicinati con il Palazzo e con la Chiesa della Santissima Annunziata, con la Chiesa di San Francesco della Scarpa, con le architetture ardite dell’Acquedotto medioevale, (in foto) con il mix di stili (gotico, rinascimentale e barocco) della Cattedrale di San Panfilo. Gourmet e golosi possono visitare a Sulmona i confettifici storici (Pelino e Rapone, solo per citarne due) da cui escono i confetti più famosi del Bel Paese: confezionati a spighe e bouquet di fiori, in versione classica (mandorla, nocciola, pistacchio, cioccolato) o insolita (come quelli allo zafferano). Sulmona e il suo territorio sono famosi anche per la produzione dell’Aglio Rosso, inserito nell’Arca del Gusto di Slow Food e protetto da un severo Consorzio Produttori. La sua particolarità è la presenza di una specie di germoglio che viene eliminato dalla pianta per favorire la crescita dei bulbi. I germogli non vengono scartati ma vengono utilizzati freschi (somigliano a piccoli asparagi con un delicato sapore di aglio) o sott’olio (qui li chiamano crastatelli).
Nella valle del Ratafià e delle grotte
Lasciata alle spalle Sulmona, Gran Sasso e Monti della Laga e quello del Sirente-Velino puntano verso nord e fanno una sosta a Raiano, un borgo famoso per le sue ciliegie, celebrate in una Sagra da più di mezzo secolo: sono le varietà di Durone locale, Durone Nero e Ferrovia che entrano anche nella composizione del Ratafià, uno dei più celebri liquori della zona, a base di vino e, appunto, di ciliegie. Qui si visita la Riserva delle Gole di San Venanzio, un canyon lungo sei chilometri con pareti di roccia che frenano la corrente impetuosa dell’Aterno. A cavallo del fiume, poi, sorge il suggestivo Eremo di San Venanzio che sembra in equilibrio sugli alti strapiombi rocciosi delle gole. Da Raiano a San Demetrio ne' Vestini c’è solo qualche manciata di minuti da percorrere in un paesaggio carsico disseminato di inghiottitoi, doline e cavità. Fra queste, ai piedi del Monte Sirente, si visitano le spettacolari Grotte di Stiffe, con un percorso che si snoda tra stalattiti e stalagmiti, laghetti, rapide e cascate formate dall’acqua del fiume che ha scavato le grotte. A due passi da San Demetrio, poi, si incontrano i borghi di Beffi, Fagnano e Fontecchio, con le loro suggestive architetture civili e religiose: da qui si accede anche ai percorsi naturalistici del Parco Sirente-Velino e si visitano anche le Pagliare, gli antichi rifugi dei pastori, veri e propri villaggi di montagna.
L'Aquila e il suo zafferano
Ed ecco, finalmente L’Aquila. Nonostante il terremoto del 2009 abbia interdetto al traffico alcune vie, la città conserva ancora intatto l’impianto urbanistico medievale: da allora la città è cresciuta e si è arricchita, come testimoniano i tanti edifici e monumenti di natura civile e religiosa. Tra questi, il Forte Spagnolo e la Fontana delle 99 cannelle, chiamata così in onore delle 99 famiglie nobili che contribuirono alla fondazione della città. Ma senza dubbio meritano una visita la Basilica di San Bernardino, riaperta dopo un restauro
durato sei anni, e Santa Maria di Collemaggio (nella foto qui accanto), icona della città e uno dei capolavori dell’architettura romanica e gotica abruzzese. L’Aquila e il suo territorio, infine, sono famosi per la produzione dello zafferano, l’oro rosso della regione protetto dalla DOP, utilizzato per dare colore e sapore alle preparazioni più tradizionali dalle zuppe di legumi alle ferratelle, dai formaggi artigianali ai liquori. In città, poi, va cercato il tipico torrone aquilano (speciale quello griffato Nurzia) che si distingue dagli altri per due particolarità: è stato il primo ad avere tra i suoi ingredienti il cioccolato ed è morbido.
Un percorso da fare in treno
Percorrere e scoprire la Valle dell’Aterno è facile: i Treni Regionali dell'Aterno Line di Trenitalia uniscono Sulmona e l’Aquila con 24 collegamenti giornalieri e tempi di percorrenza sostenibili: le due stazioni distano, infatti, circa un’ora l’una dall’altra.
gennaio 2022
Enrico Saravalle
Foto Istock e Simephoto