Dolce di antiche origini, tipico delle regioni del Nord, delle zone montuose dell'Italia centrale e di qualche ricettario meridionale, il castagnaccio nasce in quelle zone vocate naturalmente ai boschi di castagni. L'arte di arrangiarsi quando scarseggiavano le materie prime, ha spinto i contadini a mescolare pochi e semplici ingredienti, acqua, farina di castagne, olio e rosmarino, una manciata di uva passa e frutta secca, per una pietanza non certo particolarmente nutriente, perché priva di glutine e quindi di proteine, ma sicuramente saziante.
Anche al posto del pane
L'idea era nata anche per trovare un valido sostituto del pane. Il castagnaccio, un po' come la polenta, accompagna salumi e formaggi, ma può essere servito anche come una sorta di polenta. Se invece si aggiunge un ciuffo di panna o di crema è un intramontabile dessert. Esistono anche versioni salate con cipolle, salsiccia, pancetta, formaggi stagionati.
1
Mettete l'uvetta in ammollo in una ciotola d'acqua fredda per 15 minuti. Tostate i pinoli in un padellino antiaderente senza aggiungere grassi. Setacciate la farina in un'ampia ciotola, unite un pizzico di sale e 3 cucchiai d'olio.
2
Versate a filo acqua fredda sufficiente (circa 6 dl) a formare una pastella fluida e senza grumi, lavorando con una frusta. Unite i 3 quarti dell'uvetta sgocciolata e strizzata, i 3 quarti dei pinoli e mescolate.
3
Spennellate bene d'olio il fondo e i bordi di una teglia rotonda (24-26 cm) di metallo e con i bordi bassi. Versatevi l'impasto preparato.
4
Livellate la superficie e cospargetevi sopra i pinoli tostati e l'uvetta rimasti. Completate con gli aghi del rosmarino, un giro d'olio e cuocete nel forno già caldo a 180° per 35-40 minuti circa, fino a quando sulla superficie si formeranno delle piccole crepe. Lasciate raffreddare prima di servire.