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Meraviglie e bontà a sorpresa

Luoghi e PersonaggiLuoghiMeraviglie e bontà a sorpresa

I giacimenti gastronomici del sud e delle isole maggiori assicurano scoperte memorabili. Oggi come al tempo del Grand Tour

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Come i viaggiatori del Gran Tour che, dopo aver esplorato il Nord Italia, iniziarono nel Settecento inoltrato a spingersi nel Mezzogiorno, così anche Sale&Pepe chiude il suo viaggio celebrando le bellezze e le bontà del Sud e delle due isole maggiori. Un percorso che ha visto come nostro partner d’eccezione Destination Gusto, un’iniziativa di Intesa Sanpaolo pensata per promuovere le eccellenze enogastronomiche italiane. Un grande negozio online, gestito da B2X, che offre al oltre 350 tra piccoli e medi produttori dell’agroalimentare italiano (presentati a uno a uno con schede esaustive) un canale commerciale digitale per far conoscere, in Italia e nel mondo, la qualità dei loro prodotti. Oltre 3000 referenze tra salumi, formaggi, oli, vini, birre, conserve, pasta, dolci e molto altro tutti made in Italy. Entrando nel sito di Destination Gusto e leggendo la nostra ultima puntata potrete calarvi nell’immenso patrimonio gastronomico che il generoso Mezzogiorno ci regala. Prodotti della terra o dell’elaborazione dell’uomo che al tempo del Grand Tour non erano quelli di oggi, tuttavia qualche viaggiatore dell’epoca aveva già intuito quello che il territorio poteva offrire.


189530Il Viaggio in Italia di Goethe
Per esempio Goethe nel suo libro Viaggio in Italia scrive che nel capoluogo campano si fa un grande consumo di verdure: "Tutta la campagna che circonda Napoli è un solo giardino di ortaggi ed è un godimento vedere le quantità incredibili di legumi che affluiscono nei giorni di mercato", oppure Charles de Brosses, duca, politico e scrittore francese osserva: "È qui (Napoli) del resto che si cucina nel modo migliore, ottimi vini… manzo eccellente, uve come potete immaginare e meloni in pieno inverno". Eppure per molto tempo questa parte d’Italia non fu affatto una meta: la tappa conclusiva del viaggio era Roma. Soltanto dopo la scoperta di Ercolano (1738) e Pompei (1748), la riscoperta dei templi di Paestum, la fama del viaggio di Goethe (1786-1788) e il suo libro spostarono gli interessi dei viaggiatori stranieri verso Napoli e la Sicilia.


Ma inoltrarsi nel sud della penisola non era facile
Le strade tra Tirreno, Adriatico e Ionio erano pessime e solo una grande arteria, la Strada Regia delle Calabrie che i Borboni cominciarono a costruire nel 1778, portava da Roma a Reggio Calabria. Le carenze del sistema viario riguardavano sia le strade a lunga percorrenza che i collegamenti con i piccoli centri, inoltre la natura del territorio era impervia e a questa si aggiungeva il problema del brigantaggio. Chi viaggiava al Sud lo faceva solo per motivi istituzionali, militari o di studio, consapevole dei rischi e dei lunghi tratti da percorrere a piedi o a cavallo. Per lo stesso motivo la Sardegna fu esclusa dalla prima parte del Grand Tour fino a inizio '800, quando la costruzione della Strada Reale Carlo Felice facilitò la presenza dei viaggiatori. Ma chi riusciva ad arrivare in Puglia, Calabria o altrove ne rimaneva estasiato. 
Uno dei primi fu nel 1717 il filosofo irlandese George Berkeley che in una lettera a un amico scozzese scrive: "Sono appena tornato da un viaggio attraverso le parti più remote e sconosciute d’Italia…forse però Lei non sa che la città più bella d’Italia (Lecce ndr) si trova in un angolo remoto del tacco…. La stagione dell’anno e i tanti splendidi paesaggi di Puglia, Peucezia e l’antica Calabria hanno reso questo viaggio davvero piacevole".



ottobre2021
di Laura Maragliano
foto in alto Alessandro Saffo/Simephoto
ritratto Gian Marco Folcolini





Lo speciale dedicato al Sud Italia è in edicola sul numero di Sale&Pepe di ottobre 2021.


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