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Lombardia: il fascino discreto del Lodigiano

Luoghi e PersonaggiLuoghiLombardia: il fascino discreto del Lodigiano

A pochi passi dal capoluogo si apre una piana trapunta di chiese e fortezze medievali, aziende agricole e caseifici dove nascono formaggi e salumi superlativi. Irrinunciabile lo sconfinamento sui colli di San Colombano, piccola enclave vinicola milanese

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Ci sono luoghi che passano pressoché inosservati agli occhi del turismo nazionale. Il Lodigiano è uno di questi. Eppure, una volta conquistati dalla preziosa euritmia di laterizi medievali del Duomo, nel capoluogo, è difficile non cedere al fascino dei suoi numerosi musei, tra i quali il più originale è senz’altro quello d’arte contemporanea Folligeniali (folligeniali.com), legato alla Scuola d’arte Bergognone.


La Lombardia ciclabile
Se rimane del tempo bisogna anche infilarsi in una delle vie che sfiorano il Duomo per visitare il Tempio dell’Incoronata, bell’esempio di arte rinascimentale lombarda, e il chiostro dell’ex monastero di San Cristoforo. La tradizione casearia lombarda Dop rivive nella piccola formaggeria Latte e Caglio, a pochi passi dalla centralissima piazza della Vittoria, tra Taleggio, Salva Cremasco e Formai de Mut dell’Alta Valbrembana. Approfittando della rete di comode piste ciclabili, la Basilica di San Bassiano a Lodi Vecchio si conquista anche con facili pedalate in meno di mezz’ora, tra canali e una pianura infinita, appena discosta dalla Via Emilia. Il sagrato in opus spicatum si cammina in pochi istanti. All’interno l’opera più significativa è l’affresco del XIV secolo nell’abside che rappresenta il Pantocratore, ma quello più originale raffigura i bovari che governano i carri trainati da buoi sulla volta davanti al presbiterio. Un omaggio ai lavori agricoli di queste terre.


La produzione di formaggio, riso e amaretti
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Pochi chilometri più in là il Caseificio Carena di Caselle Lurani è un appuntamento d’obbligo per gli amanti del formaggio. Il suo mascarpone, al vertice assoluto tra i prodotti artigianali, ha una struttura sensuale, cremosissima. Del tutto particolare poi il pannerone, inizialmente dolce ma dalla sottile vena amarognola finale, determinata dalla mancanza di sale. Molte delle attrezzature utilizzate nel caseificio risalgono agli anni Venti del XX secolo e i metodi di produzione non sono cambiati molto da allora: dal fusto di metallo dove si lavora il mascarpone alla sala di stagionatura del Taleggio Dop, tutto ci prepara a un viaggio nel tempo. Anche nella vicina riseria Montanari la lavorazione del cereale avviene con lentezza per mantenere inalterate le caratteristiche organolettiche e nutrizionali del riso. Del resto, nel trecentesco castello di Sant’Angelo Lodigiano il Museo dell’agricoltura narra l’epopea rurale di queste terre bonificate da parte degli ordini monastici e degli scambi di merci lungo il fiume Lambro. Dopo il tuffo nel passato una tappa dolce si fa alla Pasticceria Cerri con gli amaretti. Quelli di Sant’Angelo Lodigiano si distinguono dal resto d’Italia per la presenza di cacao e armelline, i semi di albicocca che conferiscono un retrogusto amarognolo e particolare croccantezza. Vanno ordinati insieme a una tazza di crema al mascarpone e un bicchiere di vino da uve stramature. Questa pausa dolce si può riprodurre anche a casa con una bottiglia di Meditando, da uve Malvasia, della vicina Cantina Panizzari




 


In Lombardia si mangia e si beve bene
Chi vuole fare provviste di vino si dirige infatti a San Colombano al Lambro, un fazzoletto di terra che continua a essere di Milano: sulla collina di mille ettari che svetta sulla pianura si possono battere le cantine alla ricerca del corposo vino rosso San Colombano Doc a base di Croatina, Barbera e Uva Rara e il sapido bianco Igt Collina del Milanese a base di Verdea. Del primo la versione Riserva di Gianenrico Riccardi (Nettare dei Santi) riposa almeno un anno in botti di legno e altrettanto in bottiglia: ideale per accompagnare la trippa, il piatto più amato dai Lodigiani; ottima poi la Verdea di Panizzari in abbinamento alla raspadüra, riccioli di formaggio che si ottengono raschiando forme di grana giovane. Quella migliore si trova al Caseificio Zucchelli di Orio Litta. Chi viaggia con bicicletta al seguito può scegliere tra percorsi che esaltano gli affacci panoramici e la percezione dei falsipiani vitati.
Poco distante, la spettacolare Villa Litta Carini con i suoi raffinati giardini è un esempio di dimora nobiliare del Seicento che si può visitare su prenotazione. Natura alla stato puro verso Casalpusterlengo, tappa preziosa per chi ama i sapori forti. Qui è irresistibile il richiamo del Gorgonzola Dop del Caseificio Angelo Croce: da provare la tipologia “naturale”, decisamente piccante, solido, ma cremoso e scioglievole. Ma le meraviglie non finiscono qui. Un ambiente intatto prende infatti il sopravvento appena si lascia la Via Emilia nella foresta primordiale della Riserva Naturale delle Monticchie dove, con un po' di fortuna, si possono incontrare volpi e tassi. Su un’altura che guarda il Po, un altro castello. Merita di essere visitato a Fombio, costruito nel Duecento, per gli affreschi che abbelliscono alcune stanze e le cantine, coperte dalle volte a botte in mattoni.


Una Lombardia da scoprire
Chi vuole tornare bambino si lascia incantare dalle migliaia di balocchi del Museo del giocattolo di Santo Stefano Lodigiano. Oppure dagli aromi e dai sapori dell’Agriturismo Barcaiolo dove la famiglia Lodigiani alleva suini con prodotti privi di Ogm, rispettando il benessere animale e l’ambiente. Con il risultato di salumi profumati e gustosi. Da provare la mariola, dalla prolungata stagionatura, e il salame di prosciutto, elaborato con carne di coscia e grasso di guanciale. Di ben altra origine la fragranza che pervade le strade di Codogno. Era apprezzata dalla borghesia già a inizio Novecento quella dell’omonimo biscotto, sfornato da Carlo e Luigi Cornali, quarta generazione di pasticceri, rimasto uguale ad allora, con una rifinitura di cocco che lo rende immortale e nel contempo agée, al pari delle ville liberty e della Loggia del Mercato che abbelliscono la cittadina. Risalendo l’Adda verso nord un’ultima tappa d’obbligo è ad Abbadia Cerreto. Impossibile non lasciarsi ammaliare dall’armonia e dalle proporzioni della semplice facciata a capanna dell’abbazia cistercense. Da 800 anni lì a impreziosire le terre lodigiane.


agosto 2021
di Riccardo Lagorio

foto in alto di Roberto Arcari / Contrasto




Gli indirizzi
di Sale&Pepe



Produttori



Caseificio Carena
Via Pozzo Bonella, 7
Caselle Lurani (LO)
Tel. 037196054


Riseria Montanari
Via San Geminiano, 6
Caselle Lurani (LO)
Tel. 037196030


Casa Valdemagna-Azienda Agricola Diego Bassi
Via Emilio Azzi, 96
S. Colombano al Lambro (MI)
Tel. 3479668891


Azienda Agricola Panizzari
Via Madonna dei Monti, 43
S. Colombano al Lambro (MI)
Tel. 0371897613
destinationgusto.it


Nettare dei Santi
Via della Capra, 17
S. Colombano al Lambro (MI)
Tel. 0371200523
destinationgusto.it


Caseificio Zucchelli
Cascina Marmorina, 18
Orio Litta (LO)
Tel. 0377804115


Azienda Agricola Lodigiani
Località Chiavicone, 3
S. Stefano Lodigiano (LO)
Tel. 0377379300


negozi


Premiata Pasticceria Cornali
Via Roma, 71
Codogno (LO)
Tel. 0377432062


Formaggeria Latte & Caglio
Corso Umberto I, 28
Lodi
Tel. 3332239751


Pasticceria Cerri
Via Armando Diaz, 39
S. Angelo Lodigiano (LO)
Tel. 0371210192


Ristoranti
La Vecchia Corte
Via XXV Aprile, 6
Castelgerundo (LO)
Tel. 0377439967


Osteria del Gallo
Via XX Settembre, 7
Brembio (LO)
Tel. 0377988022


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