La primavera è finalmente arrivata e piano piano la stagione invernale ce la lasciamo alle spalle. Anche sulla nostra tavola i prodotti cambiano, hanno un colore diverso più caldo. Proprio come le amate fragole, di quel rosso intenso e sapore avvolgente a cui difficilmente qualcuno rinuncia. Il mese del loro apice è maggio, ma anche ad aprile se ne possono trovare delle buone se scelte con consapevolezza, conoscendo le varietà e le modalità su come conservarle.
Le migliori sono di colore rosso uniforme, dimensioni medie e regolari e con il peduncolo attaccato. Bisogna sempre controllare che nello strato inferiore del cestino non vi siano muffe. Conservatele in frigo in un sacchetto di carta e preferibilmente consumarle entro 2-3 giorni. Le fragole si possono anche congelare, ma è bene sapere che una volta scongelate non si possono mangiare solo ed esclusivamente frullate o cotte, perché il pssaggio freezer le rende molli.
Tutte le fragole oggi coltivate appartengono alla specie Fragraria x ananassa, un ibrido che nel 1766 il botanico Duchesne ottenne dall'incrocio di due specie americane: una dai frutti piccoli e gustosi, l'altra dai frutti grandi ma poco saporiti. Da allora, sono state create circa 2000 varietà di fragole, con caratteristiche molto diverse per forma, colore, polpa e sapore, privilegiando la grandezza. Basti pensare che negli anni '70 una fragola pesava in media 10-14 g, oggi 30 g. Il problema è che nella fragola il contenuto di zuccheri diminuisce con l'aumentare delle dimensioni, con il risultato che i frutti grandi spesso sanno di poco. In merito alla provenienza, sono da preferire le locali, nostrane, che offrono migliori garanzie, oltre che a Km 0. Per questo bisogna favorire la stagionalità, evitando di comprare quelle che compaiono nei supermercati molto prima del previsto.
Ad esempio, la varietà Candonga (quasi sempre indicata sui cestini) è dolce, aromatica e anche grossa. Cresce bene al Sud, dove viene raccolta da febbraio. Le fragole più tardive sono invece quelle della Val Martello (Bz). Ogni anno in giugno (quest'anno il 25 e 26) vi si organizza la Festa delle Fragole, con taglio di una torta gigante e mercato di prodotti tipici.
Un tempo, le fragole comparivano solamente nel peiodo stagionale, colorando i mercati con una luce diversa. Dolci, zuccherine, maturate in pieno campo sotto il sole caldo. Ma oggi, grazie alle coltivazioni in serra e all'importazione, sono reperibili tutto l'anno. In Europa il primato di produzione spetta alla Spagna, seguita da Italia e Polonia. Il prezzo non economico è dovuto al fatto che le fragole sono delicate, tutt'oggi raccolte a mano, difficili da trasportare e conservare. Dal punto di vista botanico sono un falso frutto: i veri frutti sono i "semini" che le ricoprono. A tavola, si rivelano preziose per il loro potenziale antiossidante, dovuto al considerevole contenuto di acidi folico e ascorbico (vitamina C).
Oggi si studiano piante capaci di fruttificare tutto l’anno sfruttando grandi altitudini e climi rigidi, come in Trentino o sulle montagne del sud Italia, dove i frutti, maturando più lentamente, vengono raccolti a novembre, dicembre e gennaio. Esistono varietà rifiorenti che si raccolgono anche a settembre e ottobre. Possiamo dire che si dividono principalmente in due famiglie: unifere e fruttifere. Le fragole unifere comprendono le varietà che fruttificano una sola volta all’anno (da aprile sino a maggio) mentre le fragole rifiorenti comprendono le varietà che fruttificano in vari periodi dell’anno, permettendo la produzione in più mesi (da giugno a novembre).
Il primo passo importante da affrontare è l’acquisto della pianta: è fondamentale comprare piante resistenti, possibilmente di una varietà che ben si adatta al luogo e al clima in cui vivete. Si inizia il tutto quando arriva la primavera, quando il terreno dopo il gelo invernale sarà pronto per essere lavorato. Per prima cosa, bisogna preparare dei buchi all’interno del terreno, ma evitando di non inserire la pianta troppo in profondità. Le radici devono essere coperte, ma la corona deve trovarsi in corrispondenza della superficie del suolo. Accertarsi sempre di distanziare bene le piante le une dalle altre e lasciarle all’incirca 50 centimetri di spazio tra una pianta e l’altra.
Se non si ha un terreno a disposizione va bene anche un vaso e un balcone di casa è un’operazione molto semplice. ll momento dell’anno ideale per coltivarle rimane sempre quello, la primavera, quando il clima è più mite. Basta tenerle alla luce (non in pieno sole) e bagnarle tanto (senza ristagni).
In Italia le regioni maggiori produttrici sono Basilicata e Campania, ma buone quantità arrivano anche da Emilia Romagna, Piemonte e Veneto. Tra le eccellenze, la fragola Alba di Cuneo e la Candonga del Metapontino.
In tazza con la ricotta di pecora, glassate con il cioccolato, oppure infilate sugli stecchini, alternate ad altra frutta colorata, per accompagnare un aperitivo primaverile. Ma si possono usare per fare delle marmellate, magari a fine stagione, per fare delle deliziose torte con alla base una golosa crema, ma usate anche con i primi piatti: un risotto alle fragole o un'insalatona per rinfrescarsi a base di fragole? Non bisogna dimenticare che anche ottime amiche della dieta: si possono mangiare al naturale, una ad una magari insaporite da una spruzzata di limone, o all'interno di un frullato energetico o una detox water alle fragole: per ogni bottiglia di acqua da 1 litro utilizzate 3 fragole tagliate a pezzi, uno spicchio di limone bio con la buccia e 2 foglie di menta, il tutto da tenere in ammollo per almeno 5 o 6 ore in frigorifero. Oltre ad essere gustosa, è una bevanda depurativa e disintossicante.