Per evitare sprechi e quindi salvaguardare l'ambiente è bene sapere come ci si deve comportare per differenziare correttamente i rifiuti, sopratutto per quanto riguarda la carta e la plastica, i materiali che siamo soliti consumare più spesso. A volte capita che per la fretta o per confusione facciamo degli errori che andrebbero corretti ed evitati.
La plastica, ad esempio, è uno di quei materiali che si presta maggiormente a un riciclo completo. Bottiglie (che potrebbero essere sostiuite con delle borracce), buste della pasta e verdura cruda, flaconi per i prodotti di pulizia, vasetti di yogurt, retine e cassette per la frutta, tutte queste devono essere indirizzate nell'apposito contenitore della plastica. La prima cosa che bisogna fare è lavare accuratamente i contenitori, prima di riporli nell’apposito bidone. Eliminare poi le eventuali etichette rigorosamente di carta, per smaltirle separatemente e ridurre le dimensioni dei rifiuti di plastica, come nel caso delle bottiglie, schiacciandole il più possibile.
I contenitori devono essere puliti, svuotati e schiacciati, sempre. Ad esempio, i vasetti di yogurt bisogna sempre lavarli prima di inserirli nel sacchetto della plastica.
Tra i principali motivi che spingono a svolgere questo corretto tipo di azione, spicca la lenta degradabilità di questo materiale che, se abbandonato in modo scorretto nell’ambiente, richiede anche 1000 anni per degradarsi. Non è un caso, ad esempio, che oltre l’80 per cento dei rifiuti che inquinano il Mar Mediterraneo derivino dalla plastica delle bottiglie e dei sacchetti.
La soluzione è una sola ed è improrogabile: produrne meno e migliorarne il riuso, il riciclo e il recupero. Sempre più aziende stanno riducendo il ricorso a questo materiale, creando imballaggi più semplici e leggeri, e quindi anche meno costosi da movimentare (come i succhi Valfrutta e Yoga che usano il 20% di plastica in meno o gli yogurt da bere Merano con il -70%).
Per questo riguarda la carta e cartone: giornali, scatole, quaderni, scatole del latte, dei succhi di frutta, cereali, vaschette porta-uova in cartone. Vanno tutte compresse, in modo da ridurre gli imballaggi di grandi dimensioni in piccoli pezzi.
Riciclare la carta sembra una abitudine ormai consolidata, ma spesso le persone nutrono dei dubbi su come smaltire correttamente questo materiale nella raccolta differenziata. Riciclare la carta nel modo giusto è molto importante per ridurre l’abbattimento degli alberi. Inoltre separarla dagli altri rifiuti riduce notevolmente i costi non solo ambientali, ma anche economici.
Maggiore attenzione deve essere posta al Tetra Pak®, al brik del latte e del succo di frutta privati delle parti in plastica, che possono essere smaltiti nel secchio della carta, come avviene in alcuni Comuni Italiani. Non devono essere invece buttati nel secchio della carta gli scrontrini, la carta con residui di colla e i contenitori unti.
Con il riciclo della carta, si evita di estrarre nuova cellulosa e l’energia della lavorazione si riduce di circa due terzi e la quantità d’acqua richiesta nel processo di riciclaggio è pari a soli 1.800 litri. Permette di dimezzare le emissioni di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera rispetto alle emissioni generate dalla produzione di carta a partire dalle fibre di legno. Il riciclo della carta comporta quindi minori costi per il suo smaltimento, minori costi per la sua produzione e la garanzia di una difesa ecologica delle risorse boschive.
Le modalità più comuni di smaltimento sono il riciclaggio oppure l’incenerimento insieme ad altri rifiuti, nel caso in cui non venga effettuata correttamente la raccolta differenziata dei materiali. Il riciclaggio è preferibile perché riduce la quantità di rifiuti da trattare, i relativi costi di stoccaggio, lo spreco di spazio da destinare allo stoccaggio medesimo, l’inquinamento da incenerimento, e ovviamente il consumo di alberi vivi: per questo motivo effettuare correttamente la raccolta differenziata della carta può portare a importanti risultati in termini di risparmio e di sostenibilità per il pianeta.