L’acqua è il bene più prezioso che l’uomo può avere a disposizione. Senza acqua non c’è vita. Per questo bisogna averne costantemente cura. Ma qual è la strada migliore da intraprendere una volta che la si vuole acquistare?
Scegliere quella in bottiglia? Ma di plastica o vetro? L’acqua che sgorga direttamente dal rubinetto di casa? O quella erogata dalle “cassette dell’acqua”? Insomma le possibilità ci sono, basta capire su quale sia la migliore e potersi orientare.
Ma per questa volta concentriamoci sulla scelta, spesso discordante, tra le bottiglie di plastica e di vetro, argomento molto discusso nella quotidianità, che affiora quando si deve decidere cosa far entrare nelle nostre case. Sia le bottiglie in vetro che quelle in plastica sono adatte a mantenere le caratteristiche chimico-biologiche dell’acqua proteggendo gusto e sicurezza.
Il vetro è un materiale antico: le origini della bottiglia in questo materiale risale al 1500 a.C, tanto che sembra che i più remoti recipienti venga attribuita all'epoca dei faraoni. Fu però dalla metà del XVIII secolo che iniziarono a diffondersi le bottiglie, con l’aumento della produzione di vino di qualità o dell'invenzione dello Champagne in Francia, che obbligatoriamente dovevano essere conservati in vetro. La plastica, invece, è un materiale “moderno”: il suo secolo è sicuramente il ‘900, ancor più gli anni '60, quando si afferma nella vita quotidiana come nella moda, nell’arte e nel design. Così il vetro viene superato da questo materiale, più economico e più facile da trasportare e le bottiglie in plastica materiale prendono il sopravvento facendo diventare l'acqua in vetro quasi un prodotto di nicchia, usato soprattutto della ristorazione di lusso. Contrariamente a ciò che pensano molti, l’acqua in plastica non è meno sicura. Le bottiglie in PET, se conservate nel modo giusto, non cedono infatti sostanze dannose all’acqua.
Il vetro è un materiale di imballaggio di alta qualità, che riesce a conservare sapore ed effervescenza di un liquido, oltre che ad essere molto sicuro dal punto di vista salutare. Si può smaltire tramite la raccolta differenziata oppure, ancor meglio, le bottiglie possono essere restituite al venditore e di nuovo utilizzate per la conservazione e la commercializzazione dell'acqua. La bottiglia di vetro può essere infatti riutilizzata anche più di 30 volte con il sistema del “vuoto a rendere.
Le bottiglie di plastica invece sono decisamente più leggere oltre che più maneggevoli, inoltre sono infrangibili e dopo l’uso possono essere semplicemente accartocciate e gettate via, senza bisogno di essere conservate e restituite al negozio.
Oggi l’attenzione nei confronti della sostenibilità ambientale e degli imballaggi e le perplessità nei confronti dell’utilizzo della plastica e i rischi che si corrono utilizzandondola stanno tornare alla ribalta il vetro. La plastica infatti impiega fino a 1000 anni per degradarsi completamente, e se è vero che oggi disponiamo di tecniche di riciclo sempre più efficaci (che però richiedono un importante investimento in termini energetici), non possiamo dimenticare che attualmente, in Italia, più della metà della plastica che viene gettata via non viene correttamente differenziata, e quindi va a ingrossare le montagne di rifiuti che affollano le nostre discariche. Anche i mari e gli oceani sono invasi dalla plastica monouso, e questo ha gravi ricadute sulla flora e la fauna marine: tutti argomenti che non possono lasciarci indifferenti.
Purtroppo le microplastiche che inquinano le acque sono entrate anche all'interno delle catene alimentari. Non li possiamo vedere, ma si presentano invisibili nei nostri piatti sia tramite gli alimenti e le bevande. Se queste vengono vengano ingerite da pesci, molluschi e crostacei, le analisi di laboratorio le hanno trovate anche in acque minerali e bibite, miele e birra, tutti contaminati dalle tipologie di plastica più usate negli imballaggi. Solo tramite il sale da cucina in un anno un adulto rischia di ingerire circa 2.000 pezzi di microplastiche.
Ridurre la plastica è sicuramente possibile, ma per diminuire l'impatto ambientale è fondamentale anche riutilizzare tutta quella recuperabile trasformando il PET, il polimero usato per le bottiglie delle bevande. È un materiale "nobile" che, se raccolto e trattato in modo adeguato, è riciclabile all'infinito.