La passione per il cibo e il vino sta trasformando da un po’ di tempo le professioni legate a questo mondo. Alcune sono ancora poco conosciute o diffuse, ma rappresentano delle nuove opportunità. Non stiamo parlando di cuochi e pasticceri, ma di attività meno note che nascono dalla grande passione per il food&wine e tutto ciò che riguarda la cucina, gli ingredienti, il mangiar sano, ma anche l’innovazione e la tecnologia. Complici una certa intraprendenza, un pizzico di creatività e anche la voglia di contribuire alla lotta contro lo spreco alimentare.
Il food coach
Myriam Sabolla, The food Sister, lavora da molti anni nella comunicazione e oggi è food coach e trainer, dopo aver conseguito il diploma di cuoca alla Joia Academy, la scuola di cucina vegetariana dello chef Pietro Leeman. Cosa fa esattamente il food coach? Ti aiuta a cucinare cose buone e che fanno bene, colorate e allegre, per la vita di tutti i giorni, senza dover trascorrere ore ai fornelli e riscoprendo la felicità di nutrire te stesso e gli altri. Un servizio personalizzato e tagliato su misura.
“Il mio lavoro - racconta Myriam - unisce organizzazione e cucina, questo perché il mio desiderio è proprio aiutare le persone con strumenti semplici, di pianificazione, come il menu settimanale. Mi piace anche raccontare come gli spazi fisici in cucina e non solo, influenzino le nostre attitudini, per questo è così importante la fase di riorganizzazione di cucina e dispensa”. Ma chi sono le persone che si rivolgono al food coach? “Sono soprattutto donne, mamme e freelance – ci spiega la food coach - proprio le persone che fanno più fatica a organizzare le loro giornate tra imprevisti familiari e di lavoro. Lavorare con orari flessibili e da casa spesso non è un vantaggio, anzi! Quindi è bello lavorare con loro perché mi sento molto empatica, abbiamo le stesse difficoltà e problematiche, insomma”.
Sommelier a domicilio con un’App
Marco Mauri, Luca Intelligente e Maria Grazia Salatino sono tre giovani brianzoli, appassionati ed esperti di vino che hanno dato vita alla start up Stappo your personal sommelier. Il sommelier a domicilio, che arriva a casa per impreziosire una cena importante o un anniversario oppure in azienda per un evento o una presentazione. Stappo seleziona le migliori bottiglie di vino, le concorda con il cliente anche in base ai piatti che saranno serviti e poi attraverso il racconto e la storia di un’etichetta spiega profumi e sapori del vino scelto.
Un modo diverso e più intimo di promuovere la cultura del vino, che vede anche l’organizzazione di wine tour ed eventi, come il Tram Wine durante il Fuorisalone 2019, in partnership con l’azienda di trasporto ATM e le guide di Milano Con Voi. Il tour della città in tram mentre si degustano ottimi vini, viste le tante richieste, verrà replicato anche nel mese di giugno. La professione di sommelier sposa la creatività e cerca occasioni più originali per promuovere la cultura del vino, le tradizioni e il fascino del mondo della viticoltura e della vinificazione, partendo sempre dalla degustazione.
Le App antispreco
Contro lo spreco arriva in aiuto la tecnologia. Ecofood Prime è la App ideata da due giovani siciliani che mette in contatto consumatori, esercenti e associazioni solidali con l'obiettivo di limitare lo spreco alimentare a partire da semplici scelte quotidiane. Martina Emanuele e Giuseppe Blanca, fondatori di Olivia Srls hanno messo a punto questo sistema di offerte commerciali, donazioni e attività per risparmiare e diminuire lo spreco alimentare. “Davanti a un problema di proporzioni planetarie come lo spreco alimentare – dicono Giuseppe e Martina - crediamo che il cambiamento possa arrivare dai gesti semplici che compiamo ogni giorno. Basta averne consapevolezza.
Per questo, Ecofood Prime, ha l’obiettivo di educare le persone a un consumo più sostenibile, ma anche a uno stile di vita rispettoso del nostro ambiente che consenta di distribuire al meglio le risorse”. Il meccanismo della piattaforma è molto semplice, grazie all’ecoshop sullo smartphone, l’utente riceve le offerte dei punti vendita più vicini che sfruttano il sistema per offrire cibi e prodotti alimentari che rischiano di rimanere invenduti, perché hanno una scadenza ravvicinata, sono in eccedenza o con difetti estetici, ma ancora perfetti per essere consumati. Questi prodotti possono essere acquistati a prezzi vantaggiosi e intanto il consumatore risparmia sull’acquisto mentre l’esercente recupera parte dei costi. La App riporta anche un elenco di associazioni e volontari cui donare i prodotti acquistati. Ecofood Prime, parte dalla città di Palermo in via sperimentale dove sta ampliando la sua rete di operatori.
Un contributo al miglioramento dei propri comportamenti, per raggiungere maggiore consapevolezza e ridurre i consumi arriva anche da un’altra App, nata nel 2015 in Danimarca, presente in 10 paesi europei e da poco sbarcata in Italia. Si chiama To Good To Go, ovvero, troppo buono per essere buttato. L’applicazione raccoglie le offerte di cibo in perfette condizioni, ma vicino alla scadenza e quindi pronto ad essere buttato via, direttamente da panifici, supermercati, ristoranti, pasticcerie.
L’esercente mettere in vendita le Magic Box, delle bag con prodotti e piatti freschi rimasti invenduti a fine giornata e l’acquirente, nei panni di waste warrior, per evitare che del buon cibo finisca nella spazzatura, lo compra dalla App e poi si reca direttamente al punto vendita per il ritiro, accaparrandosi dei prodotti a un prezzo estremamente conveniente. La ricerca consente di trovare un piatto specifico oppure le attività che aderiscono all’iniziativa. To Good To Go è una applicazione che è riuscita a trovare un equilibrio tra l’idea di fondo che è quella di contribuire alla soluzione del problema legato allo spreco alimentare e la sostenibilità economica della piattaforma stessa. In Italia, si parte da Milano dove, dopo il lancio avvenuto a fine marzo, stanno aderendo quotidianamente numerosi bar, pasticcerie e ristoranti. Non resta che scaricare l’App, geolocalizzarsi e trovare la Magic Box più vicina, che consentirà anche una riduzione pari a 2 chili di Co2.
Mariacristina Coppeto
Aprile 2019