È il penultimo gradino prima di salire nella hall of fame degli chef. Venti pretendenti, solo dieci posti disponibili. Due test, oltre cinque ore di tempo a disposizione e quattro ingredienti obbligatori. Il tutto per creare 15 piatti individuali e una portata servita su un vassoio d’argento. Sono questi i termini delle qualificazioni europee per la finale del Bocuse d’Or, concorso rivoluzionario in materia di gastronomia, pensato per la prima volta 30 anni fa come un vero e proprio evento sportivo dal leggendario cuoco francese Paul Bocuse.
Girone eliminatorio per l’Europa a Torino
Per la prima volta nella storia della competizione il girone eliminatorio a cui sono state ammesse 20 nazionali europee dei fornelli si disputa nel Sud Europa. L’Oval di Torino, all’interno dell’ex fabbrica Fiat del Lingotto, si trasforma l’11 e il 12 giugno nel teatro di questa gara ai limiti della performance atletica. Non è un caso che lo stesso Bocuse, mancato a gennaio 2018, avesse immaginato il concorso come una sorta di Olimpiadi della gastronomia. Per convincere la giuria, i 20 chef, assistiti dai propri commis e sotto lo sguardo attento del loro coach, dovranno sostenere due prove della durata complessiva di 5 ore e 35 minuti.
Quattro ingredienti obbligatori
Per aumentare il livello della sfida ed equilibrarla ci saranno quattro ingredienti obbligatori, tutti derivati dal patrimonio gastronomico della tradizione piemontese: riso S. Andrea DOP della Baraggia Biellese e Vercellese, filetto di vitellone razza piemontese SQNZ (Sistema di Qualità Nazionale in Zootecnia), animelle di vitello e il formaggio Castelmagno. Oltre a questo, gli chef potranno scegliere altri 80 prodotti selezionati dalla Metro, food sponsor del Bocuse d’Or.
Solo dieci squadre vanno in finale
Solo dieci dei venti partecipanti alle qualificazioni sotto la Mole saranno poi ammessi alla finale vera e propria che si terrà a gennaio 2019 a Lione all'interno del Sirha, il salone internazionale della ristorazione e dell'industria alberghiera. Nella prima sessione del girone europeo, l’11 giugno, si sfiderano le squadre di Polonia, Belgio, Islanda, Ungheria, Germania, Paesi Bassi, Spagna, Francia, Svizzera e Regno Unito. Il secondo giorno, il 12 giugno, ci sono in gara Russia, Svezia, Croazia, Finlandia, Norvegia, Danimarca, Italia, Bulgaria, Estonia e Turchia.
Nessun italiano nel palma res della Bocuse d’Or
Molti chef di talento si sono fatti strada partendo proprio dal concorso, come il vincitore del Bocuse d'Or 2011, il danese Rasmus Kofoed, chef del ristorante Geranium di Copenaghen. Per il momento nessuno cuoco italiano si è mai aggiudicato la palma d’oro del concorso. Tutte le speranze, quest’anno, sono rivolte a Martino Ruggieri, giovane Chef de cuisine adjoint del Pavillon Ledoyen, ristorante tre stelle di Parigi, che sarà affiancato dal francese Francois Poulain, nelle vesti di coach e dal belga Curtis Clement Mulpa nei panni del commis.
Fabio Marzano
maggio 2018