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Il segreto di un’azienda produttiva? Mangiare tutti insieme

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Addio all’immagine dell’impiegato che, in pausa pranzo, consuma un panino davanti al pc per non perdere tempo. Le aziende più avanti ci dicono invece che i lavoratori vanno incoraggiati a mangiare insieme. Per stare bene e lavorare ancora meglio.

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Tenete d’occhio questo hashtag perché è destinato a far parlare di sé: #EatTogether. Da Olivetti in poi è cosa nota che, se un lavoratore sta bene, tende a lavorare meglio e a essere più produttivo e collaborativo. Dunque le aziende più illuminate hanno sempre cercato di far leva sul benessere dei dipendenti per spingere la cultura aziendale e l’ultima campagna di sensibilizzazione in questa direzione cerca di demolire una pratica malsana, ma purtroppo diffusa e figlia di una società frenetica: la pausa pranzo con il paninoconsumato in solitudine alla scrivania, magari con le cuffiette per alienarsi ancora un po’, per finire meglio e più in fretta il lavoro.


Niente di più sbagliato dicono gli esperti, poiché ritagliarsi una pausa per mangiare insieme ai colleghi, oltre che far bene alla salute, fa bene anche al lavoro, stimola il senso di appartenenza, la cultura aziendale, la circolazione delle idee. E mette in circolo un atteggiamento sano, sia in termini di produttività che di creatività.


Ecco perché le aziende pioniere stanno adottando il rituale del mangiare insieme. Qualche esempio? Nel team AR / VR di Google non solo si mangia insieme, ma di tanto in tanto si cucina anche tutti insieme, arrivando persino a organizzare qualche festicciola per rompere la routine lavorativa e sgranocchiare e sbevucchiare tutti insieme appassionatamente. Altro esempio viene dai dipendenti di Etsy, famosi per riunirsi regolarmente per gustare cibi artigianali locali.


Geniale a questo proposito è stata la campagna di un brand canadese, President’s Choice, che in un breve ma incisivo video mostra come la vita sia effettivamente una lunga sequenza di momenti significativi scanditi dal cibo, sempre consumato insieme. Una bambina appena nata, cullata dalla mamma, inizia la sua vita e tutte le fasi sono contraddistinte dal rapporto col cibo, sempre consumato insieme: con la famiglia, gli amici, le persone care, nella propria casa, a scuola, persino su un campo di calcio. Poi la ragazza cresce, diventa adulta e inizia a lavorare. E all’ora di pranzo si ritrova sola, con il suo panino e le sue cuffiette. Ma mangiare insieme ci ha insegnato a essere umani, a confrontarci, a relazionarci. E bisogna tornare a farlo. E del resto pensateci: tutti i disturbi dell’alimentazione sono caratterizzati dall’abitudine a consumare i pasti in solitudine, segno che si tratta di un comportamento non sano.


Emanuela Di Pasqua,
giugno 2018



Foto: Juhan Sonin/Flickr



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