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5 cacio e pepe imperdibili a Roma

News ed EventiNews5 cacio e pepe imperdibili a Roma

Pochi ingredienti, un'esplosione di gusto: gli indirizzi migliori per mangiare uno dei piatti simbolo della cucina romana

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Pepe, pecorino e pasta. Fresca oppure secca. Ecco i grandi protagonisti della cacio e pepe, un piatto simbolo di Roma nato dall’estro dei pastori che un tempo dovevano farsi bastare quei pochi ingredienti per mettere insieme un pasto sostanzioso. La cacio e pepe è una prelibatezza che sembra semplice da preparare, ma in realtà è frutto di delicati equilibri. Imparare a farla come si deve è un’impresa: c’è sempre il rischio di renderla troppo asciutta con il formaggio o al contrario di trasformare quest’ultimo in una miscela collosa. La soluzione? Ordinare quella realizzata a regola d’arte nelle trattorie della Capitale.


Ecco i 5 indirizzi migliori dove mangiare un’ottima cacio e pepe nei diversi quartieri di Roma.


153363Felice al Testaccio. E’ un’istituzione dal 1936, l’osteria al Testaccio di Felice Trivelloni. Piatto forte dell’osteria che ormai è una leggenda della gastronomia romana è proprio la cacio e pepe che qui viene preparata con pecorino, acqua di cottura, pepe e olio di oliva per assicurare al piatto la particolare cremosità. Farsi servire il piatto di Tonnarelli Cacio e Pepe che vengono mantecati al tavolo sotto agli occhi dei commensali è un’esperienza unica. E, se dopo alla dose abbondante, rimane ancora spazio per l’assaggio di altre specialità, da Felice c’è solo l’imbarazzo della scelta: dalla Pajata col sugo alla Coratella con i carciofi è tutto un trionfo di sapori della tradizione.


Trattoria La Sol Fa a San Giovanni. “Nella nostra osteria co’ tre note se magna e se beve in allegria!” il motto de La Sol Fa, la trattoria nel quartiere San Giovanni, uno dei più antichi di Roma, promette e mantiene. Profumi e sapori qui si mescolano all’allegria e alla gentilezza dei proprietari che servono i migliori piatti della tradizione conditi da tanti sorrisi e qualche stornello. Nel menu una selezione ristretta delle specialità della cucina romana a partire da straordinari e abbondanti cacio e pepe fino al polpettone, con una spiccata attenzione alle scelta degli ingredienti a chilometro zero.


153365Da Danilo all’Esquilino. Questa è una delle trattorie più famose, a ragione, di Roma. Danilo non delude mai. Tovaglie a quadrettoni, menu scritto sulla lavagna, pareti completamente rivestite di foto dei vip che a quei tavoli si sono seduti volentieri parecchie volte. Del resto qui nella trattoria all’Esquilino, la cucina casalinga è una garanzia a cominciare dalla pasta fatta in casa, tirata a mano dalla mamma di Danilo, la signora Lina, che prepara una cacio e pepe ottima: acqua di cottura, olio, pecorino romano e pepe appena macinato. Ma la chicca è la mantecatura: i tonnarelli cacio e pepe qui vengono mantecati direttamente dentro la forma di Pecorino. Il giusto biglietto da visita per passare alle delizie successive, dolci inclusi senza ombra di dubbio.


Antica Trattoria da Carlone. Non si può passeggiare a Trastevere e non fermarsi Da Carlone, l’Antica Trattoria è tanto famosa quanto lo sono i suoi tonnarelli cacio e pepe: abbondanti, saporiti e al dente. Ma anche gli altri primi della tradizione non scherzano e allora perché non approfittare dell’opzione tutta romanesca del tris di primi? Cacio e pepe, carbonara e amatriciana in una volta sola: ecco l’occasione imperdibile per assaporare i primi più golosi della cucina locale nell’atmosfera autentica e familiare di una storica osteria di borgata.


153377Sora Margherita nel Ghetto. Nascosta dietro un’anonima entrata che sembra portare in una casa privata, nel cuore del Ghetto, c’è la cucina golosa di Sora Margherita. Si potrebbe rischiare di non trovare questa trattoria casereccia, se non fosse per la fila di clienti che attende fuori di sedersi ai piccoli tavoli rustici all’interno per gustare i piatti della tradizione. Una cucina verace dove trionfano sapori intensi e dove la pasta fatta in casa è un vanto. Qui si gusta la cacio e pepe con le fettuccine, ma vale la pena di assaggiare la variante gustosa con gli agnolotti. A seguire i grandi classici come l'abbacchio allo scottadito, la coda alla vaccinara e indimenticabili carciofi alla giudia. Del resto se non li fanno bene nel Ghetto romano…


Giovanna Siani
gennaio 2018

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