Una pianta che appartiene alla famiglia di lavanda, rosmarino e menta e il cui impiego terapeutico è stato osservato fin dagli Etruschi, Greci e Romani. È il timo, erba aromatica che deve le sue numerose proprietà ai fenoli, in particolare il timolo, uno dei principali elementi che costituiscono l’olio volatile, il carvacloro e il cimene che, oltre a costituire l’aroma, conferiscono una potente attività antiossidante. Ma che contiene allo stesso tempo anche un buon quantitativo di vitamina A e ferro, soprattutto nella forma essicata.
Racconta Raffaella Melani, biologa-nutrizionista “L'azione più importante dei principi attivi del timo è quella espettorante (dona sollievo alle vie respiratorie congestionate e alla tosse), fluidificante, antisettica. Rappresenta infatti un ottimo rimedio, sotto-forma di suffumigi, per calmare la tosse ed alleviare la congestione delle vie respiratorie. È sufficiente respirare 10/15 minuti i vapori dell'infuso di timo o dell'acqua bollente in cui si è versata una o due gocce di olio di timo per ottenere un po’ di sollievo, ancor più evidente se si completa la cura con una tisana di timo ed eucalipto dolcificata con miele, possibilmente di timo”.
Il timo, per la sua azione antisettica e antibatterica è efficace anche come disinfettante contro le infezioni gastro-intestinali e delle vie urinarie. E, grazie all’effetto stimolante a carico del sistema nervoso centrale, come vermifugo e contro micosi e affezioni cutanee. Continua la dottoressa Melani "E’ stato osservato, addirittura, che il timo può ridurre il rischio di carie, grazie all'attività antibatterica contro S. mutans, una delle principali specie batteriche cariogene; il risciacquo con infusi di timo è quindi consigliato per ridurre la colonizzazione batterica. Non a caso, Giovan Battista della Porta, filosofo rinascimentale e naturalista, indicò questa pianta capace, se strofinata o odorata, di rendere immuni gli uomini dalle malattie e perciò capaci di godere in benessere una lunga vita".
L’utilizzo del timo in cucina si attribuisce ai romani.
Nei paesi mediterranei diventa un passe-partout: viene utilizzato nelle salse e nei ripieni per il pesce, nelle verdure cotte e crude e, per la sua azione di facilitare la digestione nella cottura di zuppe o nelle carni grasse. Secco, mescolato ad altre erbe, compone la famosa “herbes de Provence”, una miscela di spezie molto famosa che contiene rosmarino, origano, basilico, alloro, lavanda e timo, che spicca con determinazione.
Spiega la dottoressa Melani "In cucina è si utilizza a crudo o in cottura. Possiede il potere meraviglioso di regalare sapidità alle pietanze, dunque ci permette di utilizzare minori quantità di sale, a sostegno della salute. Una delle mie ricette preferite è a base di tagliatelle di farro, condite con timo e zucchine: si preparano le tagliatelle con farina di farro integrale e uova (1 uovo per 100 g di farina), si tagliano le zucchine a rondelle e si cuociono brevemente con tanto timo fresco, possibilmente nel wok, in modo da usare poco olio (sempre extra vergine di oliva). Una volta scolate le tagliatelle si ripassano nel wok insieme al condimento. Un piatto saporito e indicato anche per chi segue un piano alimentare per il dimagrimento per il suo basso carico glicemico. Se invece si vuole contrastare parassitosi intestinale, le associazioni nutrizionali più indicate sono bruschette con aglio e timo o brodo di pollo con chiodi di garofano, timo e prezzemolo".
Elisa Nata
gennaio 2018