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Nana ice cream, il finto gelato che piace da matti

News ed EventiNewsNana ice cream, il finto gelato che piace da matti

Il suo unico ingrediente? Un frutto. Buono, sano, e... vario!

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È squisitissimo. Goloso e sano. Esotico e quotidiano. Cos’è? Gelato. Cos’è? Banana. Si chiama “nana” – da “banana appunto – il “gelato nana”, “nana icecream” nei Paesi di lingua anglosassone dove questa moda da freezer ha avuto origine.

È proprio questo frutto la base di questo finto gelato da fare in casa, con tante semplici, golosissime varianti. Per questo è sano, e vegano, e senza glutine, senza latticini. E senza conservanti – anche se, almeno oltremanica, esiste già la sua versione industriale. Inoltre è antispreco: per il nana sono perfetti i frutti più maturi, anche le banane pesantemente tigrate che rischierebbero di finire in pasto al bidone (dell’umido!).

Come è fatto dunque questo “nana”? Beh, si tratta sostanzialmente di pura banana congelata che, una volta frullata, diventa cremosa e fredda proprio come un gelato. Il procedimento è il seguente: innanzitutto tagliare le banane a rondelle – se volete dopo averle passate in acqua e limone, affinché si mantengano di colore chiaro. Surgelarle e tenerle in freezer per un minimo di quattro ore. A questo punto scongelarle e metterle subito nel frullatore. Non spaventatevi se l’apparecchio emette dei rumori sinistri: andate avanti, ma solo fino a quando la consistenza è soffice e cremosa, non oltre. Eventualmente potete aggiungere un filo d’acqua o di latte (animale o vegetale).

E se non mi piace la banana? Niente paura: ci sono moltissimi modi di personalizzare questa facilissima ricetta, appunto, e alcuni di loro maschereranno per sempre il sapore di banana. Innanzitutto si può aggiungere altra frutta, e non c’è che l’imbarazzo della scelta: dalle pere alle fragole, passando per il burroso avocado, che darà al nana una marcia in più. Poi ovviamente c’è il cacao. Ci sono i dolcificanti: dallo sciroppo di datteri a quello di agave, o miele o zucchero etc. E le spezie: dalla cannella alla vaniglia, per passare poi ad esperimenti più arditi, come cardamomo, zafferano. E perché no una fresca erba? Magari la salvia, con l’aggiunta di un po’ di limone.

Infine i topping, che hanno contributo a rendere il nana non solo verbalmente celebre sul web, ma anche plurifotografato: dalle classiche gocce di cioccolato e/o cocco grattugiato, ci si può sbizzarrire in qualsiasi modo, super-sano – come graniglie di noci varie, müsli & c – oppure qualcosa di estremamente ghiotto come una crema di nocciole e cioccolato…

Carola Traverso Saibante
Foto: Flickr/jamieanne
febbraio 2017

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