La caffeina è una delle sostanze più studiate dagli scienziati per delimitarne rischi e benefici. Un esempio di ricerche che negli ultimi anni hanno appassionato i coffee lovers? Quelle secondo cui bere da 3 a 5 tazzine al giorno protegge dai rischi dell'infarto. Ordini e contrordini, tradizioni popolari e falsi miti. Come quello secondo cui il caffé farebbe male al fegato: sbagliato, è tutto il contrario.
Un campo d'indagine molto interessante e fruttuoso è quello che riguarda la relazione tra caffè, occhi e sonno. Saggezza comune vuole che bere il caffè di sera non sia una buona idea, soprattutto per chi è propenso a soffrire d'insonnia (che - è opportuno ricordare in questa sede - può essere combattuta scegliendo i cibi giusti). Ebbene, è utile sapere che la tesi secondo cui il caffè provocherebbe insonnia non è sostenuta dalla scienza. Questo disturbo del sonno ha infatti radici ben più profonde, e se il consumo di caffeina può essere un fattore d'influenza, non è tanto l'orario di consumo che conta, quanto la qualità e la quantità della caffeina che consumiamo.
Se soffriamo d'insonnia, piuttosto, il caffè ci può in un certo senso venire in aiuto: la caffeina infatti allevia la stanchezza del muscolo oculare. Lo aveva messo in evidenza uno studio neozelandese, secondo cui la caffeina aiuta a risvegliare i muscoli degli occhi affaticati per via di un movimento fisico intenso.
Dopo un’ora di bicicletta in montagna, o una corsa prolungata, i muscoli oculari risentono infatti dello sforzo tanto quanto quelli delle gambe o delle braccia. E se per aiutare i secondi a gestire i picchi di fatica, è consigliato il consumo di caffè, i ricercatori hanno scoperto che la stessa tazzina aiuta anche a riequilibrare la stanchezza dei muscoli degli occhi.
A distanza di un paio d'anni dai risultati dei ricercatori di Auckland, un altro studio recentemente pubblicato sull'International Journal of Sports Physiology and Performance (promosso peraltro dall'Institute for Scientific Information on Coffee) ha rilevato che il caffè, a dosi moderati, è alleato dello sport di per sè - e non solo della ripresa post-sport.
Il consumo di caffè inciderebbe positivamente sulle prestazioni durante una disciplina di resistenza, come la corsa: in particolare, l’assunzione di caffè 45-60 minuti prima di una gara di circa 1 km e mezzo migliora la prestazione del 2% circa - che pare poco, ma equivale a cinque preziosi secondi.
Vari studi hanno in effetti suggerito che una dose moderata di caffeina, equivalente a circa 3mg/kg del peso corporeo, può migliorare le attività di resistenza come la corsa, il ciclismo e il canottaggio, oltre che le attività di resistenza in palestra e gli sport a intervalli come il calcio e il rugby.
La saga della caffeina non finirà certo qui. Ricordiamo perà che il caffè non è solo caffeina: tra le proprietà più interessanti sul fronte del benessere fisico, vi sono anche quelle antiossidanti e anti-infiammatorie. Mentre la caffeina, alcaloide naturale presente nella pianta del caffè, ha altre proprietà conclamate su vari fronti: è un potente digestivo per via del suo effetto sulla produzione gastrica, è uno stimolante dell’attività cardiaca, ha effetti lipolitici e favorisce dunque il dimagrimento, ha anche effetti anoressizzanti (spesso aiuta infatti a diminuire la sensazione di fame).
Eva Perasso
8 settembre 2016
aggiornato maggio 2018
da Carola Traverso Saibante
Crediti foto Flickr / david pacey