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Quante calorie ha il mio drink?

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Un aperitivo o il vino a tavola incidono sul conto calorico: ma sappiamo davvero quanto? Qui contiamo le calorie che si nascondono nel nostro bicchiere e vi diciamo i trucchetti per evitare che l'ago della bilancia impazzisca

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Sere d’estate, dehors di città o bar in spiaggia, quanto è dolce concedersi un aperitivo rilassante dopo il lavoro o a fine giornata di vacanza? Una tentazione cui è difficile rinunciare e che se diventa un’abitudine quotidiana nel lungo periodo contribuisce, più ancora dei pasti abbondanti, a far salire l’ago della bilancia. L’alcol infatti non è un nutriente: consumandolo, immettiamo calorie senza far svanire il senso di fame e senza dare “carburante” al nostro corpo. Per questo va sempre ricordato, soprattutto per chi fa attenzione al conto calorico quotidiano e cerca di tenere sotto controllo il peso corporeo, che un aperitivo o un digestivo serali possono vanificare il lavoro di mesi di rinunce: dopo i grassi infatti, l’alcol ha il maggior numero di calorie in assoluto tra quel che mangiamo e ingeriamo ogni giorno. Sì, ma quanto? Sappiamo davvero quante calorie sono contenute nell’aperitivo che stiamo sorseggiando?

Le calorie dell’alcol
Ogni bevanda alcolica contiene un quantitativo di alcol, misurato in percentuali di grado alcolico comunemente riportati in etichetta delle bevande consumate. Per fare alcuni esempi, se sorseggiamo una birra in bottiglietta ci accorgeremo che il grado alcolico varia dai 4 ai 7 gradi, quello di un vino dagli 11 ai 14 circa, quello di un superalcolico dai 30 gradi in su. Ogni grammo di alcol contenuto nel nostro bicchiere, sviluppa un numero fisso di calorie. Ma per arrivare a calcolare quante sono esattamente quelle contenute nel nostro bicchiere, è bene considerare la densità dell’alcol presente (quanto è allungato con acqua, altre bevande?) oltre alla capienza del bicchiere stesso. Stiamo sorseggiando un bicchiere piccolo di birra da 200 ml o una pinta? Abbiamo davanti un cocktail cui abbiamo aggiunto succo di frutta (che a sua volta contiene zuccheri e calorie)?

Tutti gli aperitivi in calorie
Esistono online diversi calcolatori gratuiti per capire quante calorie sono contenute in un bicchiere di prosecco, in un gin tonic o in una birra chiara, cui si accede facilmente facendo una ricerca su Google, ma per farsi un’idea, ecco quali sono le calorie degli aperitivi e drink più comuni, considerandone un quantitativo medio che corrisponde alla capienza del bicchiere comunemente usato per servirli.
Un bicchiere di prosecco o spumante secco, capienza 125 ml, di grado alcolico pari a circa 12 gradi, apporta 100 calorie; un vino di circa 12 gradi ne apporta 87, uno spumante dolce lievemente inferiore in gradazione alcolico è pari a 87 calorie, mentre un vino da dessert (passito, vin santo e così via) ha una gradazione alcolica lievemente superiore (circa 15 gradi) e apporta 102 calorie in un bicchiere solitamente più piccolo (da 75 ml).
Le birre: una birra chiara media (400 ml nel bicchiere) ha tra i 4 e i 5 gradi alcolici, e 176 calorie, che per una birra piccola (200 ml) diventano dunque 88. Una birra più strutturata, doppio malto, ha maggiori gradi (circa 8) e 179 calorie se media.
Un bicchierino di amaro o liquore di circa 30 gradi (il classico limoncino o mirto o amaro di fine pasto), del contenuto pari a 40 ml, apporta 120 calorie, mentre una grappa (o un cognac o un brandy) aggiungono 90 calorie a bicchierino. Calcolando un pasto medio con due bicchieri di vino e un digestivo, questo significa aggiungere alle energie del pasto altre 300 calorie circa.

E i cocktail?
Più difficile calcolare l’apporto calorico esatto di un cocktail, i cui quantitativi di alcol e accompagnamenti (frutta, succhi, zucchero aggiunto e così via) varia molto a seconda del tipo di preparazione. In media però, ecco i quantitativi di alcuni dei più comuni: la sangria, regina delle serate estive, tra frutta, vino, e una spruzzata di superalcolico, arriva a 175 calorie a bicchiere. Va meglio allo Spritz, che ne totalizza circa 90. Il Gin tonic ne contiene circa 120, un Cuba libre (rum e coca) circa 90, un Bloody Mary (con succo di pomodoro) 95 e un Negroni 96, mentre l’Americano arriva a 144. Passando ai cocktail più amati nel periodo estivo, ecco i contenuti calorici medi, calcolando le dosi alcoliche consigliate nei manuali dei barman: una Caipirinha (a base di cachaca), complice lo zucchero aggiunto, arriva a 250 calorie, un Mojito al profumo di menta circa 200, una Pinacolada (a base di ananas) può superare le 300 calorie. Attenzione anche agli analcolici: se è vero che si eliminano le calorie dell’alcol, spesso questi contengono zucchero in eccesso e un mix tra frutta fresca e succhi o sostanze coloranti che fanno salire ugualmente il numero di calorie.

L’accompagnamento
Per superare indenni questi piccoli piaceri estivi dunque, è bene tenere conto dell’aggiunta calorica di quel che si versa nel bicchiere e regolare il cibo di accompagnamento di conseguenza. Se si tratta dell’ora dell’aperitivo, un buon consiglio è quello di optare per carote, sedano e altre verdure croccanti, la cui masticazione dà al cervello l’impulso della sazietà senza incidere a livello calorico. Invece che indugiare tra patatine e noccioline, meglio optare per una scaglia di grana o una fetta di prosciutto, mentre a tavola un buon consiglio può essere quello di evitare di consumare pane e grissini se si sta sorseggiando un bicchiere di vino.

Diuretici e disidratazione
È poi bene ricordare che l’alcol è un diuretico, ovvero ci porta ad andare più spesso in bagno, eliminando così dal corpo acqua e preziosi sali minerali. Pur bevendo liquidi infatti, consumare alcolici porta a disidratarsi maggiormente. Una buona strategia per evitare la disidratazione (e per abbassare il tasso alcolico nel sangue) è quello di alternare al vino o ai drink dell’acqua naturale, oppure di scegliere bevande a base di centrifugati e succhi di frutta fresca. Bere responsabilmente resta in ogni caso la prima strategia per controllare, oltre agli effetti dannosi dell’alcol nel corpo, anche il conto calorico, e concedersi così un drink di tanto in tanto senza troppi sensi di colpa.

Eva Perasso
25 luglio 2016

Foto credits Flickr / daspunkt

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