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Vacanza alcolica per drinkies: tour a tema vino e distillati nel mondo

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Continuano i nostri percorsi speciali scelti per chi vuole regalarsi un viaggio emozione nelle grandi regioni vinicole del globo. Gli eno-appassionati con animo globetrotter troveranno sicuramente l’ispirazione per una vacanza alcolica ricca di spunti, storia e bevute

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Dopo aver mappato parte dell’Europa (c’è tanto da vedere, siamo circondati da magnifici territori vocati a Bacco e ai suoi doni) mettendo qui e là sulla cartina virtuale i nostri ipotetici spilli colorati con le destinazioni per drinkies in felice trasferta (vedi Vacanze per drinkies: destinazioni per chi ama e conosce vino e distillati/Europa), eccoci preparare, con la valigia, lo zaino e la fedele borraccia da tasca, anche il passaporto. Si viaggia di nuovo, per esplorare l’enografia estera oltre i confini di Mamma Europa.


La Strada del Vino in Argentina

Parliamo spagnolo, ma siamo oltreoceano, in Sud America: se si parla di vini sudamericani, di solito è il Cile che balza in primo piano. E con diritto, visto che è il primo produttore del Nuovo Mondo: la Casablanca Valley, la zona viticola situata a circa 40 km da Valparaíso, che grazie alla posizione geografica riparata è scampata alla fillossera, è vocata per i bianchi, specialmente il Sauvignon Blanc, anche se il più diffuso è lo Chardonnay.

L’Argentina è però il quinto produttore di vino nel mondo, ed è famosa per i vini fatti con le uve Malbec. Cuore della produzione vitivinicola del Paese è Mendoza: l’intera area (chiamata Gran Mendoza) grazie al clima è vocata alla produzione di vini e olio di oliva, fin da quando nel 19° secolo arrivarono coloni europei. Mendoza è oggi una delle nove Grandi Capitali del Vino nel mondo, insieme alle già citate Bilbao (Spagna) e Bordeaux (Francia), con Porto (Portogallo), San Francisco con Napa Valley in California (US), Adelaide (Australia), Cape Town con le Winelands (Sudafrica), Mainz e la Valle del Reno (Germania) e, come si diceva, Valparaíso in Cile.

Ci sono più di mille aziende vinicole situate sulla Ruta del Vino argentina: questo il nome di 2000 km di territorio vitivinicolo che si estende su diverse province. Al contrario delle cantine di Napa, Bordeaux e anche di quelle storiche nostrane, gelose dei loro segreti, quelle argentine non temono di rivelare ai visitatori le loro ricette e tecniche, anzi, molte volte verrete incoraggiati a trovare il “vostro” blend. Molti tour delle vigne sono gratuiti, ma richiedono una prenotazione.


Bevute a stelle e strisce

Rimaniamo nel continente americano, questa volta più a nord. Gli amanti del bourbon conosceranno Bardstown dove lo si produce fin dal 1776 e dove The Kentucky Bourbon Trail è una destinazione top per gli appassionati di distillati. Tutti i principali produttori di bourbon hanno distillerie entro circa un'ora di auto dalla cittadina: Jim Beam, Heaven Hill, Four Roses, Wild Turkey, Woodford Reserve, Buffalo Trace, e il 1792 Ridgemont Reserve. Un festival di cinque giorni, il Kentucky Bourbon Festival, ogni anno a settembre (dal 13 al 18, quest’anno) celebra il bourbon con abbondanza di degustazioni, storia e racconti di storiche bevute. Gustatelo alla maniera del vecchio West presso l'Old Talbott Tavern, la più antica fermata della corriera del west americano.

Si dice che il generale Grant iniziasse la giornata con un bicchiere di bourbon. Il Sud rimane una terra “wet”, bagnata, dove le contee che permettono la vendita e il consumo di alcol sono più numerose di quelle dry, secche, dove il consumo è permesso solo a casa propria. Nel Mississippi, nell’universitaria Oxford, c’è la tomba del noto scrittore William Faulkner, che disse “La civiltà è nata con la distillazione” (e morì alcolizzato, ndr): tra gli studenti c’è l’usanza di visitarla, bere un bicchiere di Jack Daniels e lasciarne sulla lapide un goccetto in una bottiglia.

A New Orleans, nella vicina Louisiana, c’è l’esplosione del wet: qui la legge permette di bere per strada, negli uffici, sui mezzi, nei musei perfino. E si va dai cocktail a base di Champagne o Cognac che strizzano l’occhio al passato francese della città ai mix a base di rum e zucchero di canna che ne echeggiano l’anima caraibica. The French 75, nel Quartiere Francese, è uno stop irrinunciabile.


Per drinkies da spiaggia e aspiranti Hemingway

Per gli amanti del rum la destinazione da prendere in considerazione è la Martinica: la piccola isola ha ben sette distillerie che producono 20 varietà di rum o rhum, diventando così il fulcro della produzione dei Caraibi. La distilleria Depaz, che risale al 1651, utilizza canna da zucchero blu fresca. Merita una visita anche la St. James Distillery, che ospita il Martinique Rum Museum. Anche le Isole Vergini Britanniche (ben 60) offrono mari caraibici, acque cristalline e spiagge idilliache dove sorgono locali caratteristici che offrono cocktail trendy a base - naturalmente - di rum, come vuole la tradizione dell'arcipelago. I nomi dei drink sono tutto un programma: si va dal famoso Painkiller al cremoso Bushwacker fino al mitico Milk of Amnesia.


Il succo dell’agave blu

Non può mancare in questa carrellata Jalisco, città messicana che ha dato i natali alla tequila. Le grandi distillerie, José Cuervo, Sauza, Cazadores e tutti gli altri grandi brand che hanno fatto la storia della celebre bevanda sono visitabili, in un percorso caliente come le temperature del Mexico.

In particolare, le distillerie Jose Cuervo, Sauza, Cazadores, Tezon e Herradura sono suggestivamente situate in mezzo ai campi di agave blu.

Scoprirete che ci sono più tipologie di tequila di quanto pensiate: provate quella al sapore di mandorle, la Almendrado, non la dimenticherete. O forse sì, dipenda da quanta ne bevete…


Francesca Tagliabue
18 luglio 2016

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